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Camere commercio: Fisascat, linee guida per riorganizzare 3.000 dipendenti

12 febbraio 2015 | 14.00
LETTURA: 3 minuti

Definite dal tavolo tra sindacati e Unioncamere.

Pierangelo Raineri, segretario generale della Fisascat
Pierangelo Raineri, segretario generale della Fisascat

Comincia a sortire effetti il tavolo di confronto permanente sul riordino del sistema camerale istituito a dicembre dello scorso anno dalle federazioni sindacali di categoria Fisascat, Filcams, Uiltucs e da Unioncamere. Le parti hanno infatti definito un documento di indirizzo contenente le linee guida a cui dovranno attenersi le unioni regionali, le aziende speciali e le società partecipate, coinvolte da un importante processo di riforma legislativa e dalla progressiva riduzione del diritto annuale. Ne dà notizia la Fisascat.

Il documento, stilato con l’obiettivo di perseguire un equilibrio complessivo tra il livello di servizi da erogare e la salvaguardia dei livelli occupazionali e retributivi del personale, definisce le strategie di riorganizzazione da adottare in risposta alla diminuzione delle entrate finanziarie.

Nel merito, il documento chiarisce che, nell’ambito del confronto sindacale territoriale - al fine di rendere sostenibile la struttura occupazionale di ciascuna entità interessata - le parti potranno valutare l’eventuale ricorso ai prepensionamenti e agli esodi incentivati, ai piani di smaltimento ferie e permessi retribuiti arretrati e/o di riduzione/azzeramento del ricorso al lavoro straordinario, nonché all’applicazione del contratto di lavoro part-time su richiesta del dipendente, alla flessibilità oraria, e alla revisione del salario di produttività.

Inoltre, le linee guida definiscono un vero e proprio sistema di relazioni sindacali fra Unioncamere e le organizzazioni firmatarie, quanto mai importante considerato il processo di riforma che coinvolge il sistema camerale nella sua interezza. I sindacati hanno anche trasmesso al ministero del Lavoro un interpello in merito all’applicabilità degli ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore. In particolare, l’amministrazione centrale del dicastero dovrà fornire chiarimenti circa l’applicabilità dei contratti di solidarietà e della cassa integrazione in deroga, considerata la specificità della natura del datore di lavoro.

“Con la stesura di queste linee guida - ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat, Vincenzo Dell’Orefice - abbiamo condiviso le misure volte al mantenimento dell’occupazione degli oltre 3mila dipendenti dalle Unioni regionali, dalle aziende speciali e dalle società partecipate variamente coinvolti nel processo di riordino del sistema camerale. Ciò che è stato condiviso ha l’ambizione di costituire un minimo comune denominatore affinché nei territori si eviti il ricorso a soluzioni penalizzanti per le lavoratrici e i lavoratori e si privilegi un approccio finalizzato a ottimizzare i servizi e accrescere la produttività del fattore lavoro".

“Il ddl di riforma della pubblica amministrazione non ha risparmiato le Camere di commercio, che tutt’ora costituiscono un importante punto di riferimento per tutti i settori produttivi. La necessità di ridurre i costi di gestione non deve tuttavia incidere sul mantenimento livelli occupazionali e retributivi e le linee guida condivise con Unioncamere si muovono proprio in questa direzione”, ha aggiunto il segretario generale della Fisascat, Pierangelo Raineri.

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