Il segretario generale di Confesercenti Mauro Bussoni: "Intanto boom pagamenti Pos ma costano 772 mln anno a commercianti"
"La lotta all’evasione deve essere un must per tutti, gli strumenti per combatterla ci sono. Il minore utilizzo di contanti può forse aiutare, ma non è certo con i provvedimenti restrittivi sul contante che si battono i grandi evasori, come dimostra la storia degli ultimi anni". E' quanto afferma Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti, interpellato dall'Adnkronos, in merito al dibattito che si è generato dopo l'annuncio del Premier Giorgia Meloni di "voler mettere mano al tetto del contante" che dal 1 gennaio 2023 dovrebbe essere abbassato a mille euro dai 2mila euro attuali e con la proposta di legge depositata dalla Lega per alzare il tetto a 10mila euro.
Intanto le operazioni con carte di credito e bancomat "sono letteralmente esplose negli ultimi due anni, complice la pandemia: secondo le nostre elaborazioni, basate sui dati Bankitalia, nel 2021 il numero di transazioni in moneta elettronica (carte e bancomat) ha raggiunto quota 3,8 miliardi, il 52% in più del 2019" sostiene il segretario generale di Confesercenti Mauro Bussoni.
"Il totale del transato ha toccato i 183,6 miliardi di euro, il 35% in più dell’ultimo anno pre-pandemia. Anche il 2022 è partito con l’acceleratore: nei primi sei mesi le sole carte di debito hanno totalizzato oltre 98 miliardi di euro in 2,1 miliardi di operazioni, il 20% in più dello stesso periodo del 2021". "Un boom che però ha dei costi notevoli per gli esercenti. L’onere della moneta elettronica, soprattutto sui pagamenti di importo ridotto, è infatti molto elevato: - sottolinea Bussoni - circa 772 milioni di euro l’anno, fra commissioni e acquisto/comodato del dispositivo.