cerca CERCA
Martedì 23 Aprile 2024
Aggiornato: 13:44
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Padoan: "Avanti con taglio tasse e stop a clausole di salvaguardia"

02 marzo 2016 | 09.19
LETTURA: 3 minuti

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Impediremo che le clausole di salvaguardia possano scattare". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a 'Radio Anch'Io', sottolineando come "il taglio di tutte le tasse è uno dei segni distintivi" dell'azione di questo governo, un approccio "che continuerà". Ma "i tagli delle tasse devono essere credibili e sostenibili, sennò non si dà il segnale che si abbattono definitivamente" ha aggiunto, ricordando che ci sono già tagli che "entreranno in vigore nel 2017".

"Abbiamo iniziato tagliando le tasse alle famiglie più bisognose e abbattendo il cuneo fiscale - ha spiegato il ministro - Le abbiamo tagliate in modo esteso e continueremo a farlo" ma ora "bisogna anche, e sottolineo anche, sostenere le imprese".

Padoan ha rivendicato il doppio binario - fra interventi a breve e lungo termine - dell'azione del governo in tema di fiscalità e occupazione: sul "dibattito, anche intellettualmente affascinante, se sia maggiore sull'occupazione l'impatto della riforma o della decontribuzione, dirò che hanno impatti diversi: le riforme strutturali hanno bisogno di più tempo, gli sgravi hanno un impatto più immediato". In ogni caso, "le cose vanno viste insieme e sono state pensate come complementari".

Poi il Pil. Per il 2016 "rifaremo le stime quando avremo più evidenza empirica, non si cambiano ogni cinque minuti" ha detto il ministro dell'Economia, sottolineando comunque come il dato della crescita del Pil 2015 "a +0,8% è molto vicino al +0,9% che era stato giudicato irrealistico".

Quelli arrivati sul Pil 2015 "sono numeri molto positivi da cui emerge un quadro nuovo - ha rilevato - la finanza pubblica è assolutamente sotto controllo, il debito si è stabilizzato e dal 2016 inizierà a scendere, così come la pressione fiscale". Padoan ha aggiunto che quelli diffusi ieri sono "numeri molto vicini rispetto a quelli del Def, e questo significa che il governo fa previsioni serie" anche se, ha ammesso, "lo 0,8% non soddisfa nessuno, me per primo".

Quanto al lavoro, quelli arrivati sulla disoccupazione giovanile "sono dati non bellissimi" ma è comunque in atto un "cambiamento strutturale e positivo del mercato" ha osservato il ministro, ricordando un "curioso fatto statistico, e cioè che quando riparte il mercato del lavoro risale anche il tasso di disoccupazione per l'aumento del tasso di partecipazione".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza