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Fise Assoambiente: "In Campania raccolta rifiuti ok ma poco riciclo"

06 novembre 2019 | 16.17
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(Fotolia) - nmann77 - Fotolia
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"La sospensione dell’emergenza rifiuti in Campania (439,5 kg/ab prodotti ogni anno), uscita dalla fase più critica qualche anno fa anche grazie alla realizzazione di un termovalorizzatore di dimensioni medio-grandi ad Acerra, appare solo momentanea e decisamente fragile". E' quanto emerge dall’analisi 'Le emergenze rifiuti in Lazio, Campania e Sicilia' illustrata da Fise Assoambiente nel corso dell’appuntamento annuale ad Ecomondo. Partendo dagli ultimi dati Ispra e dal Report Fise Assoambiente 'Per una strategia nazionale dei rifiuti', l’Associazione ha esaminato i contesti relativi a Lazio, Campania e Sicilia.

"La raccolta differenziata negli anni è cresciuta gradualmente, arrivando al 53%, ma l’assenza di un efficiente sistema di riciclo a valle delle raccolte è ben palesata dall’export dell’88,5% dei quantitativi di frazione organica (50% delle raccolte differenziate) verso altre Regioni d’Italia - rileva l'analisi - La quasi totalità dei rifiuti indifferenziati passa dagli impianti di trattamento meccanico-biologico per poi essere incenerito (nel 73% dei quantitativi) o finire in discarica (ca. 6%). Solo il 4% dei quantitativi trattati nei Tmb viene avviato a riciclo".

"Il calo dello smaltimento in discarica registrato in Campania (6% complessivo) negli ultimi anni è dovuto, più che a un reale crescita dell’opzione riciclo, a una carenza impiantisca nella Regione che determina l’invio verso impianti di smaltimento localizzati in altre regioni. Nei prossimi due mesi le capacità residue delle discariche sul territorio campano saranno esaurite", conclude Fise Assoambiente.

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