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Flores d'Arcais: "Nessuna contraddizione tra pace e aiuti militari"

07 novembre 2022 | 18.28
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Il direttore di MicroMega sulla manifestazione di pace: "Si può sempre dire di qualsiasi manifestazione che non 'serva', ma si manifesta per esprimere una volontà, in questo caso la volontà di pace"

Paolo Flores d'Arcais, direttore di 'MicroMega' - (Fotogramma)
Paolo Flores d'Arcais, direttore di 'MicroMega' - (Fotogramma)

"Noi di MicroMega abbiamo partecipato a questa manifestazione, con un appello firmato da tante personalità - fra i primi firmatari figurano Maurizio De Giovanni, Erri De Luca, Gad Lerner, Dacia Maraini, Corrado Stajano - il cui senso era riassunto nello striscione portato al corteo, dove era scritto 'Con l'Ucraina, Putin Go Home'. Oggi, volere la pace significa chiedere che l'aggressore che ha scatenato la guerra ponga fine all'aggressione. Ogni altra richiesta non è una richiesta di pace ma un premio all'aggressore e dunque di resa da parte dell'aggredito". E' quanto tiene a sottolineare Paolo Flores d'Arcais, direttore di 'MicroMega', intervistato dalla AdnKronos all'indomani della manifestazione per la pace organizzata in piazza San Giovanni a Roma.

Per Flores d'Arcais, "non è affatto contraddittorio consentire all'aggredito di resistere, anche in armi, all'invasione dell'aggressore rispetto alla richiesta di pace. Per un democratico, tanto più se esprime valori di sinistra, è anzi doveroso". Del resto, anche la Resistenza ai nazifascisti fu fatta in armi... "Al di là dei paragoni storici, con le loro specificità, va affermato che di fronte a una aggressione imperialistica e brutale come quella di Putin, in cui vengono anche perpetrati crimini di guerra, la scelta l'hanno fatta i cittadini ucraini ed è stata quella di resistere - risponde - Il dovere di ogni democratico è di contribuire a questa resistenza e rifornirle le armi richieste".

Sottolinea Flores d'Arcais: "Se c'è una critica da fare all'Occidente, è di aver fornito questi aiuti militari alla resistenza ucraina in ritardo e con il contagocce". Quanto alla utilità o meno delle manifestazioni pacifiste, se contribuiscano oppure no ad avvicinare la pace, replica: "Si può sempre dire che qualsiasi manifestazione non 'serva', ma questo non significa proprio nulla: si manifesta per esprimere una volontà, in questo caso la volontà di pace. E oggi, questa volontà dovrebbe manifestarsi con il sostegno pieno e totale alla resistenza ucraina, anche se purtroppo temo che questo fosse il sentire di una minoranza a quella manifestazione".

(di Enzo Bonaiuto)

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