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Floyd e quel "non posso respirare" detto più di 20 volte

09 luglio 2020 | 07.53
LETTURA: 1 minuti

A offrire nuovi dettagli sulla sua agonia è la trascrizione dei filmati della 'body camera' degli agenti di polizia di Minneapolis accusati della sua morte

Afp
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George Floyd disse "non posso respirare" più di venti volte prima di morire. A offrire nuovi dettagli sulla sua agonia è la trascrizione dei filmati della 'body camera' degli agenti di polizia di Minneapolis accusati della sua morte. Ad un certo punto Floyd dice all'agente Derek Chauvin: "mi stai uccidendo". Ma lui risponde: "allora smettila di urlare, ci vuole tanto ossigeno per parlare". Chauvin deve rispondere dell'accusa di omicidio di secondo grado per aver provocato la morte di Floyd, schiacciandogli il collo con il ginocchio per oltre sette minuti lo scorso 25 maggio, in una vicenda che ha scatenato un'ondata di proteste antirazziste negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

Le trascrizioni sono state presentate al tribunale del Minnesota dai legali di Thomas Lane, uno degli altri due poliziotti accusati della morte di Floyd. Accusato di favoreggiamento, Lane afferma che era in servizio solo da quattro giorni e ha obbedito agli ordini di Chauvin, che aveva 19 anni di esperienza. Ad un certo punto Lane chiede se non sarebbe meglio voltare Floyd sul fianco, ma Chauvin, continuando a premere con il ginocchio sul suo collo, risponde di no.

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