cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 12:07
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Fmi taglia ancora le stime di crescita per l'Italia

07 ottobre 2014 | 16.07
LETTURA: 4 minuti

Nel 2014 Pil in calo dello 0,2%. Picco di disoccupazione al 12,6%. Netta revisione al ribasso anche per il 2015. Blanchard: "La ripresa continua ma è debole e diseguale"

Il capo economista del Fondo Monetario Internazionale Olivier Blanchard (Xinhua)
Il capo economista del Fondo Monetario Internazionale Olivier Blanchard (Xinhua)

L'andamento del Pil italiano si conferma il più debole fra le grandi economie: lo confermano le nuove stime del Fondo Monetario Internazionale che registrano un nuovo taglio delle prospettive della nostra economia, con un 2014 visto in calo dello 0,2% mentre il prossimo anno si dovrebbe registrare un moderato rimbalzo, con un Pil in aumento dello 0,8%.

Il dato, contenuto nella revisione del World Economic Outlook, rappresenta un peggioramento non solo rispetto alla stima di aprile (con un Pil 2014 a +0,3%) ma anche rispetto alle previsioni di settembre contenute nel rapporto sull'Italia (-0,1%). Netta revisione al ribasso anche per il 2015 che il Fondo aveva stimato in crescita dell'1,1%. Per il quarto trimestre 2014, l'Fmi stima per l'Italia un Pil in calo dello 0,1% sullo stesso periodo dello scorso anno, mentre per il quarto trimestre 2015 la previsione è di un incremento dell'1,3%.

Nel 2014 il tasso di disoccupazione in Italia dovrebbe toccare il suo picco, raggiungendo il 12,6%, stima l'Fmi. Le previsioni per l'Italia vedono anche prezzi quasi fermi (inflazione allo 0,1% quest'anno e allo 0,5% il prossimo) mentre il saldo del conto corrente è visto in attivo all'1,2% sia quest'anno che il prossimo.

Dopo il rallentamento registrato nel primo semestre del 2014, il Fondo Monetario Internazionale prevede un rafforzamento della crescita globale al 3,5 per cento nel secondo semestre del 2014 e al 3,8 per cento nel 2015. Per l'intero 2014 la crescita è stimata al 3,3%. I dati rappresentano una revisione al ribasso rispetto alle stime di luglio (-0,1 punti per l'anno in corso e -0,2 punti per il prossimo).

Nella revisione del World Economic Outlook il Fondo sottolinea come la crescita resti diseguale e ancora debole ma anche esposta a forti rischi al ribasso. Fra le minacce, quella di un forte aumento dei prezzi del petrolio per via delle tensioni geopolitiche ma anche un peggioramento imprevisto delle condizioni finanziarie a causa del previsto aumento dei tassi di interesse praticati dalla Federal Reserve Usa. Nel medio termine, aggiunge il Fondo, una persistente debolezza della domanda nelle economie avanzate potrebbe portare a una minore crescita a livello globale.

L'Fmi nel World Economic Outlook scrive che "se, nonostante le decise azioni adottate a giugno e settembre, non miglioreranno le prospettive di inflazione, la Bce dovrebbe essere pronta a fare di più, inclusi gli acquisti di titoli sovrani". L'Fmi suggerisce anche di "non rafforzare" gli interventi di consolidamento fiscale in caso di "sorprese di crescita negativa".

"La ripresa continua ma è debole e diseguale", sottolinea Olivier Blanchard, capo economista del Fondo Monetario Internazionale, presentando la revisione del World Economic Outlook. Per Blanchard a livello globale "le economie sono soggette a due forze principali", una legata "al passato, con le eredità della crisi finanziaria, dal debito elevato all'alta disoccupazione" e una "al futuro, con la revisione al ribasso dei tassi di crescita potenziale, che pesano sulla fiducia, sulla domanda e sulla crescita".

A livello di singole realtà Blanchard ha evidenziato come "Stati Uniti e Regno Unito stanno lasciandosi alle spalle la crisi finanziaria, mentre il Giappone cresce ma l'elevato debito pubblico crea sfide macroeconomiche e fiscali". Quanto all'Eurozona nella prima parte dell'anno "la crescita si è fermata, persino nei paesi 'core'" ha aggiunto.

Blanchard ha quindi lanciato un monito contro "l'eccessiva accondiscendenza dei mercati finanziari" dinanzi alla ricerca di rendimenti toppo alti. Fra i rischi principali al ribasso, l'economista identifica "un blocco della ripresa nell'Eurozona, con un ulteriore calo della domanda e la trasformazione dell'inflazione in deflazione". Ma questa, ha precisato, "non è la nostra visione di fondo, anzi, i fondamentali stanno lentamente migliorando".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza