"Consideriamo chiusa l'attività che ha riguardato uno stabile nella Capitale, alla Garbatella". Dal focolaio del San Raffaele 111 casi positivi e 5 decessi correlati
"Consideriamo chiusa l'attività che ha riguardato uno stabile a Roma, alla Garbatella, dove tra alcuni giorni verranno ripetuti i test per chi ancora soggiorna in quella struttura. Anche questa grande attività che abbiamo svolto ha comportato una forte tempestività per contenere i focolai, che oggi sono assolutamente sotto controllo". Lo ha evidenziato Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, durante una conferenza stampa all'Inmi Spallanzani di Roma, dove ha illustrato i risultati dell'indagine regionale di sieroprevalenza. Per quanto riguarda i controlli il focolaio all'Irccs San Raffaele Pisana, "siamo arrivati a 5mila test".
Il focolaio dell'Irccs S.Raffaele Pisana "raggiunge un totale di 111 casi positivi e 5 decessi correlati. Il sistema dei controlli ha funzionato e si è risposto con grande tempestività, ma non dobbiamo mai abbassare la guardia perché sono situazioni che possono ripresentarsi", evidenzia ancora l'assessore. I 2 casi segnalati oggi e riferiti al cluster sono relativi alla Asl Roma 5. "In settimana verranno nuovamente eseguiti i test a tutti i dipendenti e tutti i pazienti rimasti", spiega ancora D'Amato, che sottolinea: "I focolai sono sotto controllo. Oggi a Roma si registra il dato minimo di sempre con 1 caso e in totale sono 3 i casi positivi nella regione, di cui 2 riferibili al focolaio del San Raffaele Pisana di Roma". Nel Lazio "i decessi sono stati 3 nelle ultime 24 ore", aggiunge. "E' chiuso il cluster dello stabile in Piazza Pecile (Garbatella): all’interno non ci sono casi positivi - prosegue D'Amato -. Nel palazzo le persone negative rimangono in sorveglianza dalla Asl Roma 2 e nei prossimi giorni verrà ripetuto il tampone. Per quanto riguarda il Centro Rai di Saxa Rubra sono tutti negativi i tamponi collegati al focolaio del San Raffaele effettuati ieri presso il drive-in di Santa Maria della Pietà (Asl Roma 1) e in totale sono stati effettuati 110 tamponi".
"La verità è che, al di là dei due focolai a Roma, il trend nel Lazio è stato di una crescita lenta all'inizio, ma di una decrescita dei casi progressiva. Un dato che sarebbe stato ancora più importante senza il focolaio del San Raffaele. Questo lavoro non è frutto della fortuna o del destino, ma del lavoro messo in campo dall'inizio", sottolinea quindi il direttore sanitario dell'Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia.
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"Questi dati sono molto chiari. Il primo da evidenziare è quello sugli operatori sanitari che hanno una sieroprevalenza del 2%, leggermente inferiore al 2,4% che è quella di tutte le popolazioni osservate nell'indagine regionale - ha evidenziato Vaia - Quindi questo ci dice che i nostri operatori sanitari si sono comportati in maniera corretta, usando i dispositivi che non sono mai mancati nelle nostre aziende. Le forze dell'ordine hanno una prevalenza nella media regionale del 2,4%, con una positività ai tamponi risibile".
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