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Stromboli, emergenza terminata

05 luglio 2019 | 08.14
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Lo fanno sapere i Vigili del fuoco, tutti i focolai sono spenti. Nbcr "Non ci sono rischi per la popolazione". In un video la furia dell'esplosione (GUARDA)

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

di Rosanna Locastro
“La situazione è tranquilla. La fase di emergenza è terminata. Tutti i focolai sono stati spenti e non abbiamo ricevuto ulteriori richieste di intervento”. A fare il punto della situazione a Stromboli, dopo l’eruzione di mercoledì scorso del vulcano è Nunzio Peditto, capo reparto del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Messina. Da Punta La Bronzo a bordo del mezzo dei Vigili del fuoco è possibile vedere la sciara del fuoco e il materiale lavico che ancora, dopo aver percorso il costone del vulcano, arriva sino al mare.

“Ieri alle 19.30 si sono concluse le operazioni di spegnimento degli ultimi focolai attivi”. Ventisette le unità dei Vigili del fuoco impegnate tra terresti e navali, oltre a due canadair e il nucleo elicotteri di Catania e Salerno che ha trasportato personale specializzato nella elipista di Scari. L’emergenza rientra ma “restiamo operativi con il distaccamento di Lipari e i mezzi navali”.

Sull’isola ieri è arrivato anche il nucleo Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico) di Palermo, il personale specializzato che in presenza di esplosioni provvede alla rilevazione dei gas vulcanici mediante sofisticati strumenti. “Dal monitoraggio non sono emersi rischi per la popolazione”, conclude Peditto.

La notte è trascorsa tranquilla a Stromboli. Il livello di attenzione, però, resta massimo. Allerta gialla, secondo la Protezione civile, anche se in Prefettura a Messina è stata sciolta l’unità di crisi. L’isola, dove mercoledì scorso il vulcano ha fatto paura e causato la morte dell’escursionista di Milazzo, Massimo Imbesi, torna lentamente alla normalità. ‘Iddu’, come qui gli abitanti chiamano il vulcano, resta un ‘sorvegliato speciale’ e il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ieri ha emesso un’ordinanza: divieto temporaneo di accesso al vulcano da entrambi i versanti a partire da quota 400 metri.

In mare per tutta la giornata si sono alternate le motovedette di Guardia costiera, Guardia di finanza e Capitaneria di porto, una staffetta a scopo precauzionale per fronteggiare eventuali emergenze. La situazione più critica a Ginostra, dove cenere vulcanica e detriti hanno ricoperto strade e tetti delle case. Dopo il blackout che per diverse ore aveva causato disagi e preoccupazione a causa di un guasto alla linea, nella piccola frazione la corrente elettrica è stata riattivata grazie all’intervento dei tecnici Enel, a lavoro già nella stessa serata di mercoledì. Per tutto il pomeriggio ieri i canadair hanno lavorato per spegnere gli ultimi focolai attivi.

Non c’è stata alcuna evacuazione, né abbandono in massa dell’Isola - ribadisce il sindaco -. Non sono state previste misure limitative d’accesso all’Isola e, al contrario, i collegamenti a mezzo nave e aliscafi stanno regolarmente svolgendo il loro servizio di linea”. Mercoledì sera un centinaio di turisti hanno preferito lasciare Ginostra subito dopo l’eruzione, 49 sono stati accolti a Lipari e ospitati in alcune strutture alberghiere. Sedici di loro, ieri mattina, hanno fatto altrettanto volontariamente ritorno a Ginostra.

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