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Foibe: Schürzel (Anvgd), 'parole Auer su Cossetto sconcertanti'

15 aprile 2022 | 14.59
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''È veramente incredibile che persone che hanno pubblici ruoli e fanno gli amministratori siano troppo frequentemente superficiali, privi di rispetto e sensibilità per gli altri e, ahimè, anche poco formati su argomenti soprattutto di tipo storico e civile. È quanto si è potuto riscontrare durante la riunione del consiglio del Municipio I di Roma capitale, ieri, quando il consigliere Auer ha effettuato un goffo quanto rude intervento in merito alla proposta di intitolazione di una targa nel Municipio medesimo intestata a Norma Cossetto: martire delle foibe, qualora non lo ricordasse. Quanto udito dalle parole stesse del consigliere è sconcertante, oltre che di pessimo gusto e denota mancanza di rispetto per una giovane donna che prima di essere gettata in foiba fu barbaramente brutalizzata''. Lo sottolinea Donatella Schürzel, vicepresidente vicario nazionale e presidente del Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

''Ma si rende conto di ciò che ha detto, Auer, quando ha chiesto ad altri consiglieri, nella fattispecie di Fdi che protestavano animatamente, se loro si fossero trovati lì e avessero visto quanto avveniva?? Ha sostenuto che non ci sono prove…adducendo pseudo studi di pseudo storici che nulla hanno di scientifico (parliamo di un collettivo di matematici e di persone che si interessano di storia, ma certo non sono degli storici), ma dal suo punto di vista fonti valide e riconosciute, senza considerare che non è solo perché lo dice qualcuno a cui piacciono, che determinate fonti siano ritenute valide e riconosciute - aggiunge - Se si fa storia seriamente, non è questo il modo di procedere! Al contrario, invece, di quanto sostenuto dall'attento consigliere ci furono già al tempo del fatto efferato delle testimonianze di persone del luogo, per non parlare di quanto testimoniato e visto direttamente coi propri occhi dai pompieri che effettuarono i recuperi di molte povere vittime, tra cui la Cossetto. Sul suo corpo erano chiari ed evidenti i segni delle violenze subite, cosa peraltro vista e testimoniata sino a qualche anno fa, quando era ancora in vita, da Licia Cossetto, sorella di Norma, che fu presente alla riesumazione''.

''Il povero Auer, scarsamente informato, ha parlato di alcune vittime - continua Schürzel - Forse anche su questo si deve informare meglio. I numeri ammontano complessivamente a circa 12.000, pubblicati tra l’altro in studi di storici davvero eminenti. Ha, inoltre, aperto il suo intervento dissertando sulla figura del padre della Cossetto, fascista come del resto una gran percentuale di italiani in quegli anni in ogni regione d’Italia, come se questa potesse essere quasi una giustificazione a quanto subito da quella povera giovane donna! Fortunatamente in Italia ci sono e ci sono sempre state anche persone di grande onestà intellettuale che hanno sempre riconosciuto la tragedia e l’orrore delle foibe, di Norma Cossetto e con lei di tante altre giovani donne massacrate e violate pure nella loro dignità e identità femminile, prima di essere uccise, insieme a moltissime altre vittime. Mi riferisco al grande latinista Concetto Marchesi, comunista, che propose la laurea Honoris causa per la Cossetto, mi riferisco al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il quale le attribuì la medaglia al valore, ritengo essendo bene informato dei fatti, mi riferisco a tanti storici seri, studiosi e cittadini italiani che rendono la verità e il rispetto dovuto a Norma Cossetto''.

''In qualità di donna, di ricercatrice scientifica di Storia dell’Europa, e per il ruolo che ricopro nell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, non posso che indignarmi per questi comportamenti cosi irrispettosi e totalmente privi di sensibilità, per questa scarsa attenzione alle brutalità ad oggi ancora e di nuovo, inflitte con modalità che si perpetrano nelle vicende storiche più buie, particolarmente sulle donne, per la lentezza manifestata da chi di dovere in questo consiglio municipale nel richiamare ad un rispetto pure delle parole, oltre che dei fatti, auspicando venga osservata maggiore attenzione e cognizione in futuro'', conclude.

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