Italia e Cina. Due culture ancora distanti ma con tanta voglia di conoscersi e integrarsi l'una con l'altra. Questo l'obiettivo della Fondazione Italia Cina che oggi ha inaugurato il nuovo anno accademico all'insegna di nuovi scenari e prospettive in vista di una maggiore integrazione tra i due Paesi.
Dalle traduzioni in cinese delle targhe dei principali musei italiani ai programmi di lingua italiana per gli studenti cinesi iscritti nei nostri atenei . "Vogliamo stringere un legame sempre più forte tra Italia e Cina - ha detto Cesare Romiti, presidente della Fondazione - a livello economico ma anche e soprattutto culturale". Un ponte tra i due Paesi che passa innanzitutto dalla cultura. Design, moda, cinema e turismo i settori in cui si sono intensificate le collaborazioni tra i due Paesi negli ultimi anni.
"La Fondazione offre un grande servizio all'Italia - ha detto Francesco Rutelli, presidente dell'associazione Priorità Cultura - la Cina considera l'Italia una superpotenza prima di tutto culturale". A partire dalle università, con la nuova domanda degli studenti universitari italiani di completare la formazione universitaria in un ateneo straniero : "I ragazzi - ha detto Domenico Ioppolo di Class Editori - adesso non guardano più solo al mondo anglosassone ma anche ad altre realtà, comprese le università cinesi". Per rispondere a questa crescente domanda, dall'anno prossimo al "Salone dello studente", campus dedicato all’orientamento universitario, ci sarà anche uno sportello aperto agli scambi universitari con gli atenei cinesi".
"L'Italia - ha detto Pietro Modiano, presidente Sea - ha fatto tanti errori nei rapporti con la Cina, colpa di dilettantismo e discontinuità". Dai servizi per il mondo dell'impresa e del commercio al turismo, questi gli strumenti pensati dalla Fondazione in collaborazione con aziende e scuole su cui investire per intercettare il pubblico cinese e attrarre investimenti e persone in Italia. A partire dall'aeroporto di Malpensa, dove la Fondazione ha realizzato servizi friendly per accogliere il pubblico cinese che arriva a Milano, anche in vista di Expo: app in lingua, traslitterazione segnaletica dei caratteri, una card commerciale per fare acquisti e uno stand dove accogliere i turisti cinesi direttamente nello hub. "In aeroporto - ha detto Modiano - la Cina non è più solo affari e finanza ma sono prima di tutto persone e cultura. Capitali, affari e relazioni nascono dalla simpatia e dalla curiosità reciproca".