Un miliardo e 190 milioni di euro. Questa la cifra con cui la Regione Emilia Romagna scommette sull'agricoltura come volano di sviluppo per tutto il territorio, grazie al Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, presentato oggi a Bologna dall'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni.
"Un'iniezione di denaro senza precedenti, la più alta delle ultime programmazioni e la più alta tra tutte le regioni del Nord Italia - ha rimarcato, infatti, Rabboni - per dare un'ulteriore spinta a un settore che, anche in questi anni di crisi, ha continuato ad avere il segno positivo".
Rabboni ha quindi ricordato che "dal 2008 a oggi la produzione agricola emiliano-romagnola è aumentata in valore del 10%, l'agroalimentare vale 20 miliardi di fatturato, il 15% del totale nazionale, mentre nel 2013 l'Emilia Romagna è diventata la prima regione in Italia per esportazione di prodotti alimentari con il 16% del totale nazionale". "Vogliamo continuare a crescere - ha aggiunto - e ci sono le condizioni per farlo".
Competitività, ambiente, giovani e lavoro, sviluppo dei territori di montagna e delle zone rurali più fragili. Sono queste le priorità del nuovo Psr che finanzierà 10 mila progetti, 29 mila gli interventi di formazione e consulenza tecnica, per un totale di 200 mila gli ettari su cui verranno realizzate buone pratiche ambientali, rafforzando il biologico e la produzione integrata.
Per raggiungere questi obiettivi la Regione ha dunque raddoppiato le risorse dal proprio bilancio che passano, rispetto alla precedente programmazione, da 106 a 203 milioni di euro. Ammontano invece a 513 milioni di euro i finanziamenti che arrivano dall'Europa (29 milioni in più rispetto al periodo 2007-2013), mentre la quota statale è di 474 milioni (6 milioni in più).
Il Psr 2014-2020 è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta regionale ed il 15 luglio dovrà passare all'approvazione dell'assemblea legislativa per poi essere trasmesso a Bruxelles per l''ok' definitivo.
