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Fondi Ue: Lanzetta, taglio cofinanziamenti non penalizza enti locali

25 settembre 2014 | 11.45
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"La riduzione della quota di finanziamento nazionale ai Fondi dell'Unione europea costituisce un'impostazione già utilizzata, a partire dal 2011, nel corso della programmazione 2007-2013 in conseguenza della bassa capacità amministrativa riscontrata in alcune Amministrazioni, sia regionali sia centrali, che stava conducendo alla perdita di significative risorse per il nostro Paese". Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta rispondendo al question time.

"Tale scelta - spiega - comportando un riduzione complessiva delle risorse a disposizione delle Amministrazioni in difficoltà, ha consentito di evitare il disimpegno automatico delle risorse comunitarie e di far conseguentemente aumentare il tasso di spesa rispetto alle risorse assegnate. Oggi, pertanto, la possibilità di operare analogamente per la nuova programmazione dei Fondi Europei, ovvero per il settennato che va dal 2014 al 2020, attraverso una riduzione della percentuale di cofinanziamento italiano non costituisce una scelta del Governo tesa a reperire risorse a svantaggio delle Regioni per destinarle ad altri scopi, ma scaturisce da una richiesta in tal senso pervenuta dalla Commissione Europea e sollecitata fin dai primi incontri per la definizione della nuova programmazione dei Fondi strutturali".

"In ragione di tale richiesta - sottolinea - è stato avviato con le Regioni un positivo confronto su tale impostazione, partendo da una attenta ed indispensabile valutazione della loro capacità di spesa, per poter in questo modo decidere a quali Amministrazioni lasciare ancora intatta l'intera quota di cofinanziamento ed a quali operare la riduzione al 25%. La conferma dell'intera percentuale di cofinanziamento a Regioni con una capacità amministrativa ancora oggi bassa si tradurrebbe, infatti, in un inutile ed ingiustificato rischio di perdita di risorse".

"La preoccupazione da più parti manifestata di una scelta effettuata dal Governo con il fine ultimo di ridurre le risorse del cofinanziamento per destinarle ad altre finalità non ha, a ben vedere - spiega - alcuna ragione di esistere. Tali risorse, infatti, verranno inserite in un diverso contenitore che, per l'appunto, non verrà in alcun modo toccato per altri scopi. È intenzione del Governo utilizzare le risorse citate per la realizzazione di progetti strategici da elaborare con il coinvolgimento delle Regioni e delle Amministrazioni competenti per ciascun ambito e di affidarne la responsabilità a Amministrazioni dotate di un livello adeguato di capacità amministrativa e tecnica, che consenta il completamento degli interventi nei tempi programmati".

"Qualora le Regioni interessate dalla decurtazione della percentuale di cofinanziamento presenteranno ulteriori progetti strategici effettivamente realizzabili in tempi certi, l'impegno del Governo sarà quello di mettere immediatamente a disposizione le risorse aggiuntive necessarie alla loro realizzazione. Il citato fondo, con cui si creerà un'apposita programmazione parallela, sarà destinato a finanziare investimenti pubblici strategici e di più lungo periodo, sottraendoli alle più rigide regole temporali esistenti per i Fondi europei", conclude.

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