Ford Europa potrebbe ridimensionare ulteriormente la sua capacità di produzione 'riutilizzando' alcune fabbriche nell'ottica di rifocalizzare le attività per concentrarsi su linee di automobili maggiormente redditizie e veicoli commerciali leggeri. La divisione europea di Ford ha già subito un programma di ristrutturazione di due anni che ha comportato la chiusura o la vendita di cinque stabilimenti, tre dei quali in Russia, ridurre i turni di produzione nelle rimanenti fabbriche e tagliare del 20% della forza lavoro nel tentativo di tornare alla redditività cancellando anni consecutivi di perdite finanziarie.
«Il programma di ristrutturazione è stato molto significativo, ma la fase successiva della trasformazione richiederà ulteriori azioni che potrebbero significare la trasformazione e il riutilizzo delle strutture o altri cambiamenti» ha detto in un'intervista ad Automotive News Europe il presidente di Ford Europa Stuart Rowley. Spiegando che Ford Europa potrebbe uscire da alcuni segmenti di autovetture come parte del piano di vendere solo auto a zero emissioni in Europa entro il 2030, lasciando 'decadere' le autovetture a benzina e Diesel, comprese le ibride.
«Sceglieremo segmenti in crescita nei quali vi è una più forte domanda da parte dei consumatori e dove possiamo essere redditizi. Non cercheremo necessariamente di essere tutto per tutti in futuro» ha detto Rowley. Il passaggio all'elettrificazione ha già costretto Ford a riconsiderare la sua rete di fabbriche di motori e trasmissioni. A fine 2020 la produzione si è conclusa nello stabilimento di motori di Bridgend in Galles, mentre Ford e Magna International hanno deciso di terminare la joint venture di produzione di trasmissioni (ex Getrag-Ford) il 1° marzo di quest'anno.