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Fotonica: inventando giochi si impara, studenti in gara con Photonics4All

06 maggio 2016 | 16.25
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Fotonica: inventando giochi si impara, studenti in gara con Photonics4All

E' proprio vero che 'giocando si impara'. Ma inventare giochi è molto, molto più divertente ed anche decisamente più istruttivo. Tutto è iniziato con "Quantum Race", un gioco da tavolo inventato da Fabio Chiarello, ricercatore dell'Ifn-Cnr, ed ispirato ad alcuni principi della Meccanica Quantistica, la 'bizzarra" teoria che descrive il comportamento del mondo al livello microscopico. Il gioco, "consiste in una simulazione di una corsa di auto un po' speciali, in grado di trovarsi contemporaneamente in più posti e di passare attraverso barriere e 'muri' in modo analogo a quanto avviene ad elettroni ed altre particelle microscopiche" spiega Chiarello parlando con l'Adnkronos.

Il ricercatore accende così un inedito faro sul visionario bando "Fotonica in Gioco" del progetto europeo Photonics4All che ha appassionato anche centinaia di studenti italiani sui temi della fotonica, il settore delle nuove tecnologie che derivano dallo studio della luce. E il passo dalla formazione al gioco è stato più breve del previsto. "Quantum Race", racconta Chiarello, è stato collaudato già in varie occasioni, come il Festival della Scienza di Genova del 2011, a Lucca Comics & Games nel 2015, al Comicon di Napoli quest'anno ed in alcune scuole, mostrando come un gioco da tavolo "possa essere un utile aiuto per raccontare in modo divertente anche gli aspetti più strani della natura e della scienza". Ma non è stata l'unica esperienza.

A "Quantum Race", continua il ricercatore dell'Ifn-Cnr, "sono seguiti altri esempi, come 'Lab-on-a-chip', un gioco sulle nanobiotecnologie, o 'Time Race' che tocca la teoria della relatività". Partendo da questa esperienza, riferisce Chiarello, "è sorta una domanda: è possibile, oltre ad imparare giocando, anche imparare cimentandosi nell'inventare un nuovo gioco? In altre parole, l'esperienza di creazione di un gioco da tavolo originale può essere utile per immergersi in una tematica ed imparare cose nuove, anche complesse?". E l'occasione per cercare una risposta è venuta dal progetto Europeo Photonics4All (G.A. nr 644606), nato con lo scopo di catturare l'attenzione sulla "rivoluzione della fotonica".

Quella della fotonica è una rivoluzione che, assicura Chiarello, "stiamo già vivendo senza forse rendercene conto e che probabilmente inciderà sempre più sulle nostre vite". La fotonica infatti è la scienza e la tecnologia della luce manipolata al livello dei singoli fotoni. Molti analisti sono convinti che, se il XX Secolo è stato il secolo dell'elettronica, il XXI Secolo sarà quello della fotonica. Ed "è facile convincersene osservando le molte applicazioni della luce, dai Led ai Laser, dalle celle fotovoltaiche sempre più efficienti alle comunicazioni in fibra ottica" rimarca lo scienziato. Ma cosa centra la fotonica con i giochi? "Una volta capita l'importanza del raccontare la rivoluzione della luce, resta solo da trovare i canali più adatti per farlo" chiarisce il ricercatore dell'Ifn-Cnr.

"Il progetto Photonics4All -continua- ha esplorato diversi mezzi per raggiungere in modo capillare le diverse categorie di persone, in particolare i giovani, passando dai media convenzionali ai social media, ai cartoni animati, alle App per smartphone. Fino ad approdare anche ai giochi, dando così vita al concorso 'Fotonica in Gioco' rivolto agli studenti delle scuole superiori italiane con lo scopo di creare un gioco da tavolo originale sul tema della luce e della fotonica".

"Fotonica in Gioco", spiega ancora Chiarello, "è organizzato dall'Ifn-Cnr nell'ambito del progetto Europeo Photonics4All, ed è nato come una specie di rischiosa scommessa", infatti "inventare giochi da tavolo, per di più giochi da tavolo a tema scientifico, è un'attività piuttosto inusuale e c'è il rischio che possa spaventare i potenziali partecipanti. Invece le cose sono andate molto bene" assicura.

Alla competizione hanno partecipato in tutto 28 bellissimi giochi realizzati grazie al lavoro di più di 430 studenti di 16 città italiane, e, ammette Chiarello, "si rimane piacevolmente sorpresi dall'entusiasmo, dalla fantasia, dalla riflessione e dalla capacità di raccontare la luce dimostrate". Nella fase attuale della competizione sono stati selezionati i tre giochi finalisti: "Helioscape" che racconta la rocambolesca fuga dei fotoni dal nucleo del sole", "Marama" che significa 'luce' in lingua Maori, e "Rainbow Race", un colorato gioco sui fenomeni della luce.

I tre giochi finalisti si scontreranno a Venezia, in occasione del Premio Archimede in calendario il 1 ottobre prossimo, il principale concorso italiano per inventori di giochi da tavolo. E c'è attesa per chi sarà il vincitore. Intanto si possono già guardare le foto di tutti i giochi sul sito www.fotonicaingioco.it e decidere per chi tifare.

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