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Beni culturali: fra artigiani e mecenati restaurato Teatro Caio Melisso Spoleto

10 luglio 2015 | 14.39
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Carla Fendi: "Tradizione artigianale è petrolio dell’Italia"

Beni culturali: fra artigiani e mecenati restaurato Teatro Caio Melisso Spoleto

Sarà riconsegnato alla città, al suo pubblico e ai suoi artisti, dopo quattro anni di accurato restauro, il Teatro Caio Melisso di Spoleto. Un progetto promosso dalla Fondazione Carla Fendi, che lo ha finanziato avviando nel 2011 una collaborazione con il Comune umbro, oltre che con il ‘Festival dei 2 mondi’ giunto quest’anno alla sua edizione numero 58. E proprio nella giornata conclusiva della manifestazione, domenica 12 luglio, alle 11,30, è in programma la cerimonia di riconsegna, che precede il Premio Fondazione Carla Fendi, attribuito per la quarta volta a personalità di alto valore nel campo dell’arte, della cultura, della creatività, proprio dal palco del Teatro restaurato.

Un lavoro ambizioso che ha visto sul campo il meglio dell’artigianalità e della professionalità, rigorosamente locale (Ikuvium Restauro e conservazione di Gubbio e la spoletina Coobec-Coperativa beni culturali), per scelta personale di Carla Fendi che con quest’opera di puro mecenatismo ha legato per sempre il suo nome a quello di questo luogo, ora diventato, infatti, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi.

“Quando seguo le varie fasi dei progetti - dichiara Carla Fendi - sono sempre interessata e affascinata dalla grande artigianalità che esiste in Italia. Nel caso del restauro del Teatro Caio Melisso, ho scoperto la cooperativa Coobec nel territorio di Spoleto, veri artisti del restauro. Noi abbiamo una straordinaria creatività e la nostra tradizione artigianale è il petrolio dell’Italia: un bene incomparabile per il nostro paese da sostenere e proteggere”.

Tornano così al loro seicentesco splendore, in questo ‘Nobile Teatro’, come veniva chiamato all’epoca, uno dei più antichi d’Italia, decori nascosti, fregi ricomposti, pellicole ripristinate, scenari recuperati. Ma non solo: sono stati razionalizzati strutture e servizi, oltre a costruirne di nuovi. In particolare, sul palcoscenico sono stati realizzati impianti tecnici dedicati alla sicurezza e a una maggiore funzionalità per gli operatori, mentre in platea è stato effettuato un recupero artistico-decorativo di parte della cavea. Poi il foyer, con la riorganizzazione degli impianti per il pubblico, dei corridoi ad anello di accesso ai vari ordini dei palchi, della galleria e della scala.

E proprio per fornire contributo e assistenza per preservare beni e valori culturali, dall’arte alla letteratura, dal cinema alla moda, dall’ambiente al sociale, è nata nel 2007 la Fondazione Carla Fendi. Con questo spirito, infatti, promuove eventi allo scopo di preservare eccellenze artistiche del passato e promuovere personalità emergenti. Una vera e propria operazione di mecenatismo, appunto, che utilizza esclusivamente risorse finanziarie proprie della fondatrice e senza scopi pubblicitari.

A sottolineare il sostegno alle diverse espressioni artistiche, la mostra-installazione ospitata durante il Festival negli spazi dell’ex Museo Civico e della Chiesa della Manna d’Oro, adiacenti il Teatro, per raccontare la storia di un film immaginato e mai nato, quello che Luchino Visconti avrebbe voluto dedicare a Marcel Proust e ai personaggi della sua ‘Recherche’.

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