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Alimenti: fra esotismo e salute è boom di spezie

25 maggio 2015 | 11.15
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Negli ultimi dieci anni la produzione è cresciuta del 4,3% l’anno e il commercio del 5,8%. E, fra consumatori più esigenti e abitudini alimentari più salutari, tutto fa pensare che gli estimatori continueranno a crescere (video)

Richiamano alla mente i colori, i profumi e il fascino di terre esotiche, ma anche il ricordo di lunghi viaggi compiuti dai mercanti. Oggi, le spezie si coltivano in tutto il mondo, ma ogni paese ha le sue semine e soprattutto ne fa gli usi più vari, dal condimento di piatti al rimedio medico, fino al confine con rituali magici.

Di certo, quello delle spezie è anche un business, se è vero che negli ultimi dieci anni la produzione è cresciuta del 4,3% l’anno e il commercio del 5,8%. E, fra consumatori più esigenti e abitudini alimentari più salutari, tutto fa pensare che gli estimatori continueranno a crescere.

A testimoniare a Labitalia questo vero e proprio boom è Amjad Ghazo, rivenditore di spezie giordano: "Io vengo dalla Giordania e vendo spezie non solo giordane ma di tutto il mondo. Le spezie rappresentano una nuova cultura che sta entrando in Italia. La gente è interessata alle spezie perché fanno bene alla salute: ogni tipo di spezia fa bene a qualcosa. Vendiamo tantissimo la curcuma, che è l'antiinfiammatorio più naturale del mondo, e poi zenzero e tanti altri tipi".

Non ci sono dubbi, quindi, sulla spezia preferita nelle cucine italiche pure per chi coltiva erbe nostrane ma vende anche esotico: "La curcuma - conferma Antonio Tedesco (Officina delle spezie di Cagliari) - la fa da padrona anche perché è facile da abbinare come gusto ed è ottima come proprietà che le sono riconosciute".

"Adesso - osserva - c'è una scoperta dell'abbinamento tra cucina orientale e cucina mediterranea. Noi, per esempio, siamo nati per produrre prevalentemente spezie nostrane associate al sale e andando avanti ci siamo accorti che anche l'abbiamento con le spezie orientali era valido e quindi consigliabile".

Apprezzare le qualità salutari delle spezie, e sapere dove procurarsele, però, non basta. Poi, bisogna anche saperle utilizzare ai fornelli. Per questo, sono nati corsi ad hoc. "Per me è una passione che si è trasformata in professione. Abbiamo iniziato con le scuole di cucina e lavoriamo su tutto il territorio italiano. L'idea è di promuovere l'uso delle spezie anche nella nostra cucina tradizionale", sottolinea Giordana Pagliarini, docente dell'Associazione culturale Condimenti.

"Le spezie - ricorda - erano presenti nella nostra cucina, poi scomparvero, ma venivano usate nel Medioevo e nel Rinascimento. Permettono di ridurre tantissimo la quantità di sale, sono antiossidanti, hanno molte proprietà terapeutiche, rendono i cibi più digeribili e quindi vanno benissimo anche nella nostra cucina".

C’è poi chi ha scelto il comune sale, purché abbia sfumature rosa e provenga dall’Himalaya, per creare una luce benefica. E' il caso di Carlo Chiaramonte, di Salis Halotherapy, che realizza delle lampade molto particolari.

"Sono lampade che vengono usate molto anche per l'estetica - spiega - perché hanno dei riflessi di luce molto belli. Poi si è scoperta recentemente l'efficacia del sale: la combinazione luce-calore fa sì che l'umidità che viene assorbita dall'aria viene rilasciata sotto forma di ioni negativi e noi respirando questi ioni negativi abbiamo degli effetti benefici per il nostro organismo". Le vie delle spezie, dunque, sembra proprio che siano infinite.

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