Fracci: "Non si vive in punta dei piedi, ma con i piedi per terra, a molte danzatrice manca oggi l'anima"'
La ballerina non è quella dei 32 fouettès in punta tecnicamente perfetti. Oggi molte danzatrici hanno doti di altissimo livello. Anzi più di quanto si possa immaginare rispetto al passato. Ma spesso noto che manca l’anima, il gesto espressivo che nasce dal cuore". E' questo un estratto della lettera che Carla Fracci aveva inviato, pochi giorni prima di morire ad alcuni amici e colleghi, impossibilitata a presenziare ad una manifestazione, che Paola Jorio amica e direttrice della Scuola di Danza del Balletto di Roma ha letto oggi in Piazza del Pantheon, nell'anniversario della tragedia di Hiroshima, nel ricordo della grande étoile che aveva accettato di essere madrina dell'evento.
E continuava la divina Fracci: "non voglio essere ricordata con la definizione di icona della danza, preferisco si dica di me che sono una donna forte, determinata che ha lavorato onestamente sempre, con grande professionalità. Per tante sere sono stata Giulietta, Giselle, Aurora, Chèri, Isadora e tante altre eroine del balletto romantico - aggiungeva- Ogni volta un ruolo diverso, ma dopo ogni spettacolo ero semplicemente Carla, una donna normale. Non mi sono mai sentita una vera star. Non si vive in punta di piedi ma con i piedi per terra".