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Ambiente: Campania maglia nera per reati, in Lombardia Pm10 'fuori legge'

18 novembre 2019 | 15.17
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(Fotolia)
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Maglia nera alla Campania per i reati ambientali; la Lombardia si piazza al primo posto per consumo di suolo e inquinamento dell’aria da Pm10; la Sardegna si presenta con numero considerevole di siti contaminati da bonificare mentre la Toscana è caratterizzata da una forte fragilità del territorio, intesa come percentuale di superficie esposta al rischio di alluvioni e frane. E’ questa l’anticipazione del lavoro che Legambiente e Caritas italiana stanno svolgendo insieme e che si concluderà nel 2020. L'anticipazione, che presenta le ‘fotografie’ di 4 regioni italiane (Lombardia, Toscana, Campania e Sardegna), è inserita nel report 2019 della Caritas su 'Povertà ed esclusione sociale', nel capitolo che riguarda l’ecologia integrale, in cui i diritti della natura e i diritti umani trovano reciproca cittadinanza.

Fragilità sociali e ambientali, due facce della stessa medaglia. Dal 2015 al 2018, anche in presenza di una crescita, seppur debole, del Pil, la percentuale di chi vive in povertà nel nostro Paese è continuata a crescere, coinvolgendo ormai oltre 5 milioni di persone. Negli stessi anni crescono i fenomeni di degrado ambientale, a cominciare da quelli causati dai cambiamenti climatici e non solo.

In Campania, le principali fragilità sociali sono rappresentate dai bassi livelli di reddito, dalle forti disuguaglianze, ma anche dall’alto tasso di disoccupazione e dall’emergenza legata alla povertà educativa. Dal punto di vista delle criticità ambientali, la Campania si conferma per il venticinquesimo anno consecutivo al primo posto in Italia per numero di reati ambientali accertati (3.862), con 4.279 persone denunciate, 1.520 sequestri e 24 arresti.

Tre, invece, le principali risorse ambientali: buona presenza di superficie di aree protette, performance significative da parte di imprese che investono in green, numero di contratti attivati nei green jobs. Questi elementi positivi possono aiutare a ridurre la principale fragilità sociale legata alla disoccupazione.

La Lombardia, in termini sociali, risulta una delle regioni con i più alti livelli di reddito procapite, tassi di occupazione e il primo territorio d’Italia per numero di start-up ma in termini di fragilità appare la regione del Nord dove si registra maggior disuguaglianza reddituale e sul fronte della salute un’alta incidenza dei tassi di tumore.

In termini ambientali si evidenziano alcune ambivalenze: da un lato la Lombardia è la prima regione d’Italia per consumo di suolo (pari al 12,9% del territorio regionale), inquinamento dell’aria da Pm10, emissione di diossine e presenza di stabilimenti a rischio d’incidente rilevante; dall’altro è la prima regione per produzione di energia da fonti rinnovabili, numero di contratti avviati per i cosiddetti green jobs e, per segnalare un dato relativo alle gestione dei rifiuti, sempre la prima come quantità di frazione organica avviata al compostaggio.

La Sardegna, in termini di fragilità sociali, si connota per uno svantaggio sul fronte educativo-formativo (alti tassi di abbandono scolastico e scarsa incidenza di giovani laureati), occupazionale (disoccupazione e bassa intensità lavorativa) e demografico (bassissimo tasso di natalità, elevato indice di vecchiaia). Dal punto di vista delle fragilità ambientali, la Sardegna è caratterizzata dalla presenza di numero notevole di siti contaminati da bonificare (con 56.800 ettari).

In termini di risorse e potenzialità, registra performance positive per quanto riguarda soprattutto la superficie dedicata all’agricoltura biologica. Recupero e risanamento delle aree inquinate (sia industriali che militari) e potenziamento delle filiere dedicate alle produzioni agroalimentari di qualità, insieme alla tradizionale risorsa del turismo, sembrano essere i due asset più interessanti di sviluppo sostenibile per questa regione.

Infine, la Toscana che si caratterizza per un alto tasso di occupazione (è al sesto posto in Italia), un’incidenza di giovani laureati superiore alla media, un basso tasso di abbandono scolastico e l’elevata quota di volontari nelle istituzioni no profit. Anche i livelli di reddito pro-capite appaiono superiori al dato nazionale. In termini di fragilità sociali si riscontra una debolezza in termini di ricambio generazionale, ma anche vulnerabilità sul fronte della salute e della disabilità. Si registra inoltre uno dei quozienti di criminalità più alti d’Italia.

Quanto alle fragilità ambientali, la Toscana presenta il 12,1% aree esposta a rischio alluvioni, seconda solo all’Emilia-Romagna. Inoltre, si posiziona al secondo posto (sempre dietro l’Emilia-Ro-magna) per la produzione pro-capite di rifiuti urbani, con un totale di 613 kg per abitante e al sesto posto per il numero di reati ambientali accertati dalle forze dell’ordine (1.836 infrazioni), dopo Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Lazio.

La regione recupera posizioni, dal punto di vista del saldo tra fragilità e risorse ambientali, grazie sia agli interventi pubblici finanziati per la riduzione del rischio idrogeologico sia al numero di imprese che hanno scelto la certificazione ambientale Emas (terzo posto in Italia) e quello di servizi e prodotti con licenza Ecolabel (secondo posto in Italia dopo il Trentino- Alto Adige).

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