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Editoria: Franceschini, fare sistema e non competere su terreno sbagliato

13 marzo 2015 | 19.48
LETTURA: 5 minuti

Il ministro dei Beni Culturali ha risposto oggi alle istanze provenienti dalle diverse realtà del mondo editoriale nel corso di un incontro svoltosi nell'ambito di 'Libri Come'. "Non bisogna competere sul terreno sbagliato", ha ammonito Franceschini, che ha parlato anche della possibile unione dei due colossi Mondadori ed Rcs, "Se ne occuperà l'antitrust", ha ribadito il ministro.

Il ministro Dario Franceschini all'incontro con gli editori durante 'Libri Come'
Il ministro Dario Franceschini all'incontro con gli editori durante 'Libri Come'

Fare sistema, lavorare "per ampliare la torta e non per dividerne una piccola", usare "tutte le tecnologie offerte dalla modernità senza snobismi", e rilanciare così quella che è la grande urgenza del mercato editoriale: non il libro, ma la lettura stessa. Così il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha risposto alle istanze provenienti dalle diverse realtà del mondo editoriale emerse oggi in un incontro nell'ambito di 'Libri Come' all'Auditorium Parco della Musica di Roma. "Non bisogna competere sul terreno sbagliato, se ognuno rivendica le esigenze del proprio microsettore non si va avanti", ha ammonito Franceschini, ricordando quanto la lettura sia fortemente a rischio nel nostro paese.

"La lettura ha in se due dati, l'esclusività e la lentezza. Per leggere ci vuole lo stesso tempo che ci voleva nel 1400", ha spiegato il ministro, sottolineando come "in una società dove tutto è molto più veloce, dal cinema, alla comunicazione alle immagini" questo costituisca uno dei principali problemi da risolvere. "Penso a dei bar che invece che l'insegna 'free wi-fi', possano magari avere quella di 'wi-fi free', nel senso di costituire uno spazio dove recuperare il tempo per la lettura", è stata la provocazione di Franceschini, che ha osservato come si debba "valorizzare il dato della lentezza".

Il ministro ha respinto dunque le 'paure', emerse da più parti durante il dibattito, nei confronti dell'ebook o di colossi come Amazon (del quale "bisogna arginare la prepotenza", come ha sottolineato nel suo intervento il presidente del Cepell Romano Montroni), sostenendo che "Amazon non è il nemico da combattere" se può servire a raggiungere "i lettori che altrimenti non leggerebbero per niente".

'Usare tutte le tecnologie offerte dalla modernità, senza snobismi'

Per fare questo è necessario, secondo Franceschini, "usare tutte le tecnologie offerte dalla modernità", evitando gli snobismi nei confronti, ad esempio, della tv o delle 'celebrities' usate come testimonial. "Se una cosa la dice Jovanotti e funziona di più che se la dice un addetto ai lavori, perché non usare questo sistema per promuovere la cultura?", ha domandato il ministro, che ha esortato anche a fare un migliore uso della tv rispetto a quello che se ne è fatto negli ultimi 25 anni.

"Nelle fiction ad esempio - ha osservato- non c'è mai un protagonista che legge un libro", così come le trasmissioni sui libri "sono bellissime ma si rivolgono ad un pubblico di lettori già fortissimi, mentre bisogna entrare con questi temi nella tv generalista".

Durante l'incontro è emersa l'esigenza di tutelare maggiormente le librerie, cuore pulsante che garantisce il pluralismo e la ricerca. "Un paese senza librerie è un paese senza idee", ha detto Sandro Ferri di E/O, e per far questo servono investimenti per rilanciare il ruolo del libraio e della libreria", gli ha fatto eco Aldo Addis vicepresidente ell'Associazione Italiana Librai. "Stiamo ragionando su una serie di esenzioni fiscali", ha detto Franceschini, che ha però esortato ad una maggiore "dinamicità" da parte delle librerie per competere con la grande distribuzione.

Il ministro ha ribadito che di Mondadori - Rcs se ne occuperà l'antitrust

Occorre "sfidare i tempi, non lamentarsi che non ci capiscono", ha affondato Franceschini. "La libreria deve specializzarsi, offrire qualcosa in più rispetto al libro", ha osservato, ricordando l'esempio della libreria Arion, di fronte a Montecitorio, che "mescolerà libri e arte contemporanea". Il dibattito ha affrontato anche il tema del diritto d'autore ("che va tutelato -ha sottolineato Stefano Mauri dell'Aie- perchè un istituto social ante litteram che fa del talento il punto di forza dell'industria editoriale"), a cui Franceschini ha ribadito che "è l'unica chiave per garantire la libertà della creatività", promettendo battaglia in sede europea.

Capitolo a parte la possibile acquisizione da parte di Mondadori del gruppo Rcs, che comprensibilmente preoccupa moltissimo gli editori.Lo scenario che si aprirebbe con la possibile fusione di due colossi che costituiscono insieme il 40% del mercato editoriale "non può lasciare indifferente il governo", ha detto l'editore Antonio Sellerio, ribadendo la necessità di garantire "il diritto alla pluralità da parte del pubblico".

"Se ne occuperà l'antitrust", ha ribadito il ministro, che si era già espresso negativamente sulla questione, esprimendo preoccupazione sull'ipotesi che "il 40% dell'intero mercato possa fare gola a qualche straniero" che si troverebbe così ad avere in mano quasi la metà del mercato editoriale italiano.

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