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"Franceschini mette a rischio i cartoon italiani"

13 febbraio 2020 | 13.02
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E' l'allarme lanciato dall'associazione nazionale dei produttori di animazione

I 44 gatti, i topi Geronimo Stilton e Tip, il pulcino Calimero, il pipistrello Bat Pat, i cani Paf e Pimpa, le fatine Winx e i gemellini YoYo, visti dai bambini di tutto il mondo, rischiano di non avere discendenti. E' l'allarme lanciato da Cartoon Italia, associazione nazionale dei produttori di animazione, che in una nota se la prende con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, artefice in questi giorni di "una modifica alle condizioni di erogazione del tax credit che ne limita drasticamente l’accesso da parte delle aziende produttrici di contenuti in animazione".

"Non capiamo cosa stia succedendo - dichiara la presidente di Cartoon Italia, Anne-Sophie Vanhollebeke - dopo aver varato, nel suo primo mandato, una legge che avevamo accolto in modo molto positivo, perché ci aveva permesso di salire sul treno ad alta velocità guidato dai grandi network americani come Turner e Disney e dalle piattaforme digitali come Netflix e Amazon Prime, ora Franceschini con un nuovo decreto ci fa scendere alla prima stazione".

Cartoon Italia ricorda che "la nuova legge sul cinema e l’audiovisivo stava rilanciando l’intero settore permettendo alle società di produzione di riportare in Italia le lavorazioni che in precedenza venivano effettuate in Asia e, con esse, centinaia di giovani talenti sparsi in giro per il mondo, nonché di assumere quelli che annualmente escono dalle scuole di formazione artistica. I produttori dell’animazione italiana, in questo momento riuniti a Miami per il Kidscreen Summit, si augurano che il Ministro Franceschini non voglia vanificare, con un infelice decreto, gli obiettivi di crescita e sviluppo del comparto previsti dalla sua stessa legge".

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