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Beni Culturali: Franceschini, delitto non aver investito abbastanza in passato

09 gennaio 2015 | 14.49
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Il ministro a Bologna: "La bellezza è la nostra carta più forte e in Italia ci sono tante realtà sul territorio, una bellezza 'distribuita'. E' in quest'ottica che bisogna procedere"

Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini (foto Infophoto) - INFOPHOTO

"L'Italia deve investire su se stessa e sulla sua bellezza, cosa che il mondo ci invidia e che è la carta più importante di un Paese che è la meta turistica più desiderata dalla Cina agli Usa, ma dobbiamo crederci, tanto che ritengo sia stato un delitto non aver investito a sufficienza su questo fronte in passato". Lo ha affermato il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, intervenuto oggi a Bologna alla tavola rotonda  sul rapporto tra 'Cultura e turismo', promosso da Palazzo D'Accursio e dal Comune di Ferrara. 

"Il Paese ha un patrimonio culturale straordinario - ha aggiunto Franceschini - ma non ha saputo in modo altrettanto efficace investire sul questo", tuttavia, "in questi 10 mesi abbiamo cercato di rompere qualche tabù dovuto a ragioni ideologiche, a pigrizie e all'abitudine in Italia di dividersi tra Guelfi e Ghibellini". 

Il Governo ha lavorato per prima cosa per "abbattere il presunto contrasto tra tutela e valorizzazione - ha ricordato Franceschini - abbiamo riformato il ministero e modificato radicalmente il sistema museale statale". Spiegando quindi che "l'Italia è un grande museo diffuso, con tante realtà che hanno un legame strettissimo con il territorio", il ministro ha sottolineato che è nell'ottica di una "bellezza distribuita" che bisogna procedere.

Franceschini ha poi citato i risultati della modifica al sistema delle tariffe d'ingresso nei musei, ricordando l'opportunità delle prime domeniche del mese gratuite. "Ci sono stati numeri incredibili anche nei mesi invernali quando i musei hanno meno visitatori e l'ultima domenica di dicembre ha fatto 311 mila visitatori" ha rimarcato, ribadendo che "in un momento di crisi i dati 2014 rispetto al 2013 sono molto importanti, con 2,4 milioni di visitatori in più, aumentati anche gli ingressi a titolo gratuito e gli incassi, cosa che non dà fastidio". 

"Adesso portiamo avanti la sfida con la selezione internazionale dei direttori dei più grandi musei nazionali e sono sicuro che per dirigere musei come gli Uffizi o Brera o Capodimonte, così come altri nostri luoghi di straordinaria bellezza, faranno a gomitate in tutto il mondo" ha rimarcato il ministro, tornando poi sulle agevolazioni fiscali previste dal cosiddetto 'Art Bonus'.

"Sindaci e imprese si stanno mobilitando, ma la norma vale anche per le piccole donazioni di persone che contribuiscono a far vivere i musei nelle proprie città" ha concluso, esortando i portatori di interesse in questo settore a usufruire delle agevolazioni per concorrere a tutelare e valorizzare la bellezza nazionale.

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