Pippo Marra: "E stato l'uomo che ha contribuito a evitare che l'Italia deragliasse dai binari della sua storia".
Il 4 ottobre commemorazione a Roma
Il presidente Cossiga aveva un rapporto privilegiato con la nostra agenzia e, a cinque anni dalla sua scomparsa, l'Adnkronos e il suo editore, che di Cossiga fu amico fraterno, ricordano con nostalgia la sua figura di grande statista. "Francesco Cossiga è stato l'uomo che ha contribuito a evitare che l'Italia deragliasse dai binari della sua storia", racconta Pippo Marra, "non accettò di diventare il capro espiatorio su cui scaricare tutte le colpe di un sistema politico ormai nell'era crepuscolare".
Da qui le sue famose picconate, con le quali nasce il Cossiga mediatico, in bretelle, che sferzava tutto e tutti: il suo partito, la Dc, perché tardava a prendere atto della fine di un'epoca, ma anche maggior partito dell'opposizione, il Pci, che sperava di seppellire i vecchi accomodamenti. Per questo il tentativo del Pci, mai formalizzato in Parlamento, di chiedere l'impeachment del picconatore. Ma, alla fine di questa parentesi fortemente conflittuale, con uno scatto in avanti sui tempi, in un discorso televisivo toccante, Cossiga annunciò le sue dimissioni dalla presidenza della Repubblica. Era il 28 aprile 1992.
"Quando ci sarà un nuovo ordine mondiale - prosegue Marra - che è ora in fase di gestazione, sarà possibile scrivere la storia veritiera dell'Italia democratica e quella personale di Francesco Cossiga".
L'eredità di Cossiga: "Serve una democrazia compiuta e governante"
