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Russia 2018

Francia-Croazia, è la finale

15 luglio 2018 | 06.59
LETTURA: 3 minuti

(Ipa/Fotogramma)
(Ipa/Fotogramma)

Gli occhi del mondo su Francia-Croazia. Allo stadio Luzhniki di Mosca va in scena l'ultimo atto di Russia 2018: l'attesissima finale che vede da una parte la squadra francese - per i Bleus si tratta della terza volta negli ultimi 20 anni - dall'altra i croati, impegnati in una sfida per entrare nella storia e vincere per la prima volta la Coppa del Mondo FIFA.

Sul sito della Federazione internazionale, la sfida è stata aperta e in campo sono scesi due giornalisti dei due Paesi per dire perché la propria squadra merita di vincere questo Mondiale, al netto del fatto che, chi raggiunge una finale, ha già superato molti ostacoli e mostrato qualità eccezionali.

FRANCIA - Les Bleus hanno "solidità sia in difesa che in attacco" scrive Adrien Gingold, sottolineando che le statistiche parlano per i francesi: "Con 8 vittorie negli ultimi 11 match (pari al 73%) Didier Deschamps ha la più alta percentuale di vittorie di ogni altro allenatore che abbia disputato almeno 10 partite della Coppa del Mondo". Inoltre, riferendosi all'attacco, con la doppietta all'Argentina, "Kylian Mbappe è diventato il più giovane calciatore dai tempi di Pelé (era il 1958) a segnare due gol nelle fasi ad eliminazione diretta di un Mondiale".

E ancora, seconda motivazione: lo spirito di squadra. La Francia, scrive ancora Gingold, può contare su un collettivo in cui tutti - difensori, centrocampisti e attaccanti - hanno partecipato alle marcature. "L'unica stella in questa squadra è la Francia stessa: sono stati trasformati da un insieme di individui in un gruppo affiatato".

Terzo: la propria storia. Vent'anni dopo il primo e unico titolo mondiale, i francesi possono ripetere l'impresa. E simbolicamente è avvincente, nota il reporter, che la squadra che si trova sulla strada dei Bleus sia la Croazia, sconfitta in semifinale proprio nel 1998. Se la Francia dovesse vincere, Deschamps diventerebbe il terzo - dopo Mario Zagallo e Franz Beckenbauer - a incassare un titolo mondiale sia come giocatore che come allenatore.

CROAZIA - Sull'altro versante, invece, "l'allenatore Zlatko Dalic ha fatto qualcosa di incredibile" scrive Vjekoslav Paun. "Nonostante abbiano affrontato per tre volte i tempi supplementari, in tre partite consecutive", tutti i giocatori croati hanno continuato a dimostrare che, al di là della stanchezza, "il desiderio di vincere è altissimo".

Tra le ragioni per cui, sottolinea il reporter croato, la squadra di Dalic merita di vincere ci sono poi la forza mentale e il carattere. Lo dimostrano le vittorie con Danimarca, Russia e Inghilterra: con due successi su tre arrivati ai rigori, "i croati, re della rimonta, hanno dominato quei match da una prospettiva sia mentale che fisica". Come ha ripetuto più volte il capitano Luka Modric: "Abbiamo mostrato il nostro carattere".

E oltre al "talismano del Real Madrid", scrive il giornalista, ci sono altre star nella squadra di Dalic: "Giocatori di Barcellona, Inter, Juventus e Liverpool come Ivan Rakitic, Mario Mandzukic, Ivan Perisic, Mateo Kovacic e Dejan Lovren". Calciatori che, "con un'età media di 27 anni e 10 mesi", fanno della Croazia una squadra con "molta esperienza e fiducia in se stessa, perché quasi tutti hanno avuto i propri club nei primi posti dei rispettivi campionati". Ecco perché, conclude, "sono tutti consapevoli delle proprie capacità".

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