I deputati francesi hanno approvato nella serata di ieri il provvedimento che istituisce il divieto amministrativo di uscita dal territorio per impedire la partenza di 'candidati' alla jihad in Siria e Iraq, uno dei provvedimenti del progetto di legge sulla lotta contro il terrorismo.
Questa misura di divieto di uscita per un cittadino francese potrà essere adottata "dal momento in cui esistono motivi seri per pensare che progetta spostamenti all'estero che abbiano per oggetto la partecipazione ad attività terroristiche...o su un teatro di operazioni di raggruppamenti terroristici".
Potrà avere una durata di sei mesi, rinnovabile fino a due anni, e porterà al ritiro immediato del passaporto e della carta d'identità della persona interessata.
L'individuo in questione, assistito da un avvocato, avrà la possibilità di farsi ascoltare dal ministro dell'Interno o da un suo rappresentante entro 15 giorni. I nomi contenuti nel provvedimento verranno segnalati nel sistema di informazioni Schengen e le compagnie di mezzi di trasporto avranno il divieto di accettare i sospetti come viaggiatori, una volta allertate della loro possibile presenza.
Il mancato rispetto di questo divieto verrà punito con 3 anni di carcere e 45mila euro di multa, misure che scatteranno al momento dell'arresto del sospetto al momento del suo rientro in Francia.
Secondo le stime del ministero dell'Interno, sono circa 939 i residenti francesi implicati nelle reti jihadiste verso la Siria e l'Iraq. Il progetto di legge, che colpisce anche l'apologia di terrorismo dovrebbe essere votato con procedura di urgenza, con una sola lettura, oggi al termine dei dibattiti.
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