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Francia: Le Monde, un Sms prova che attacchi Parigi erano coordinati

17 febbraio 2015 | 12.30
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Gli attentati compiuti a Parigi il mese scorso erano stati coordinati. Lo scrive 'Le Monde', citando - a conferma di quella che ormai appariva come una quasi certezza - gli elementi emersi durante l'inchiesta avviata in Francia e di cui il quotidiano è venuto a conoscenza: alle 10.19 del 7 gennaio, un'ora prima dell'attacco alla sede di Charlie Hebdo, a partire dal domicilio di Cherif Kouachi a Gennevilliers, Hauts-de-Seine, era stato inviato un breve Sms. Il messaggio era stato immediatamente ricevuto da uno dei 13 numeri telefonici con cui Amedy Coulibaly trafficava da qualche mese.

Mai finora si era potuta stabilire la prova di una formale concertazione tra i responsabili degli attacchi alla sede del settimanale satirico e a quella dell'Hyper Cacher della Porte de Vincennes, il 7 e il 9 gennaio, sottolinea il quotidiano francese. Ora però gli inquirenti ne hanno la certezza. Il messaggio rivelatore era partito da una linea attivata evidentemente - sostengono gli inquirenti - al solo scopo di consentire ai tre uomini di comunicare discretamente nelle ultime 24 ore precedenti gli attacchi.

Le indagini effettuate su questa linea hanno anche convinto i responsabili delle indagini che Cherif Kouachi e Amedy Coulibaly si sono incontrati nella notte tra il 6 e il 7 gennaio, alla vigilia degli attacchi, tra la mezzanotte e l'una del mattino, quando cioè Cherif Kouachi ha detto alla moglie che doveva uscire di casa.

La mattina del 7 gennaio, Said Kouachi, il maggiore dei due fratelli, è arrivato da Reims (Marne), dove viveva, con il TGV delle 8.31. In metropolitana, ha raggiunto dalla Gare de l'Est la casa del fratello. I due si sono chiusi nel salotto. Quindi sono usciti verso le 10. Chérif, già vestito di nero, ha indossato un soprabito grigio con cappuccio, secondo quanto poi riferito dai suoi. Un'ora dopo, i due si sono presentati armati fino ai denti nella sede di Charlie Hebdo.

La colossale inchiesta della polizia sugli attentati, ricostruisce poi Le Monde, dimostra che i fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly sono stati estremamente minuziosi nei preparativi dei loro attacchi. Il telefono a partire dal quale è stato inviato l'Sms doveva consentire unicamente di fissare gli ultimi dettagli delle operazioni. La linea è servita solo a pochissimi contatti: in tutto 6 Sms, l'ultimo alle 10.19 del 7 mattina. Dal canto suo Amedy Coulibaly ha attaccato l'Hyper Cacher dopo una ricerca su Internet in cui aveva individuato diversi esercizi commerciali tenuti da ebrei, e ne aveva verificato gli orari di apertura.

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