
Mouraud: "Spero che la mozione di censura riesca a far cadere il governo"
"Se la mozione di censura dovesse passare, passerebbe per pochi voti, ma non ci sono certezze. Quello che so per certo, perché conosco bene la popolazione francese, è che se la riforma passa, sarà il caos nelle strade". E' allarmata e delusa per la situazione che vive la Francia Jacline Mouraud, tra le pioniere del movimento di protesta dei gilet gialli, candidata alle presidenziali 2022 e passata poi a sostenere la campagna di Eric Zemmour, dal quale ha infine preso apertamente le distanze.
"Questo governo - afferma, parlando con l'Adnkronos - non ascolta assolutamente nessuno e governa contro l'interesse dei francesi. Spero che la mozione riuscirà a far cadere l'esecutivo di Elisabeth Borne, perché non si può fare la riforma delle pensioni, aumentare l'età pensionabile senza reindicizzare i salari sull'inflazione. In Francia i salari sono stati bloccati a 40 anni fa, sotto Mitterrand".
"La gente non ha voglia di lavorare - continua - perché tutto quello che guadagna finisce in tasse, siamo un paese in cui il cittadino viene spremuto da tasse e imposte. E così arriviamo alla rottura, violenta, come vediamo nelle strade. Ma è un periodo grave perché siamo in tanti a pensare che tutto questo finirà con una guerra civile". "Tutto questo dura da Mitterrand ma intanto sono i francesi a pagare e oggi i francesi non sono più d'accordo, e lo fanno vedere".
Mouraud è certa che "la gente accetterebbe di lavorare un pò più a lungo se non fosse, da una parte, che il potere d'acquisto è stato completamente abbattuto, dall'altra che manca un adattamento dell'organizzazione del lavoro all'età delle persone".
Ed è convinta che non si possa ignorare "la frattura monumentale tra i successivi governi che si sono alternati al potere - (ma "oggi siamo in presenza di un vero picco", ironizza) - e la popolazione".
"Siamo sull'orlo del caos. D'altra parte Macron ha fatto le sue campagne affermando io o il caos. E avrà il caos", conclude l'autrice del libro "Jacline qui?", edito da 'Bouquins', uscito a inizio mese, con il sottotitolo "Réponse a Eric Zemmour'.