La situazione delle centrali nucleari in Francia è "preoccupante". A dirlo è Pierre-Franck Chevet, presidente dell'Autorità per la sicurezza nucleare francese che, in un'intervista esclusiva a 'Le Figaro', sostiene la necessità "di ripensare il controllo del nucleare". Dopo la scoperta, nella primavere del 2015, di un difetto nel serbatoio del futuro reattore EPR di Flamanville, l'Authority ha lanciato una campagna di controlli senza precedenti, che è ancora di là dal terminare.
Alla domanda se, a causa di una ventina di reattori chiusi per misure di sicurezza, la Francia rischia di passare un inverno difficile, Chevet risponde: "Attualmente sono dodici i reattori fermi o in fase di chiusura, per controllare che l'eccesso di carbonio scoperto nell'acciaio non alteri la capacità di resistenza meccanica dei generatori di vapore. Abbiamo ricevuto lo scorso fine settimana un fascicolo completo per ciascuno dei reattori, e ci vorrà circa un mese per valutare i test e dare, o no, l'ok per riavviare gli impianti". I reattori dell'Edf attualmente fermi potrebbero "nel migliore dei casi" tornare ad essere operativi "tra un mese e raggiungere la piena potenza a gennaio" 2017.