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Montagna: freddo e neve, Cfs in campo con servizi di monitoraggio e vigilanza

28 gennaio 2015 | 18.25
LETTURA: 3 minuti

Il capo del servizio Meteomont del Corpo Forestale dello Stato Vincenzo Romeo all'Adnkronos: "Sulle piste c'è tanta gente e quindi bisogna stare attenti a non mettere a repentaglio la vita degli altri con comportamenti scorretti che possono provocare collisioni, anche letali, con altri sciatori"

(Infophoto)
(Infophoto)

Freddo e neve: con i giorni della merla sono garantiti. Uno spettacolo sul quale vigila il Corpo Forestale dello Stato con le attività previste in questa stagione dell'anno. "Finalmente è arrivata la neve e l'ambiente montano innevato regala grandi emozioni, sulle piste c'è tanta gente e quindi bisogna stare attenti a non mettere a repentaglio la vita degli altri con comportamenti scorretti che possono provocare collisioni, anche letali, con altri sciatori", dice all'Adnkronos il capo del servizio Meteomont del Corpo forestale dello Stato Vincenzo Romeo.

Nel dettaglio "i servizi messi in campo dal Corpo Forestale riguardano la sicurezza in montagna, il rischio neve e valanghe, l'attività di vigilanza sulle piste da sci e il monitoraggio della neve anche alle medie e basse quote per la gestione di un eventuale rischio legato alla mobilità civile", spiega. Per la sicurezza in montagna - dice Romeo - c'è un attento monitoraggio in tutte le aree montane in collaborazione con le truppe alpine e il servizio meteorologico dell'Aeronautica militare e consiste nel valutare ogni giorno le condizioni meteorologiche, nivologiche, di stabilità del manto nevoso e l'eventuale pericolo valanghe".

Tutti i dati "vengono poi pubblicati attraverso il bollettino di pericolo neve e valanghe, che viene divulgato attraverso i media e il web proprio per dare ampia visibilità alle condizioni di sicurezza al di fuori delle piste battute". Per quanto riguarda, invece, i comprensori sciistici, "svolgiamo attività di vigilanza insieme alle altre forze di polizia finalizzate al controllo del rispetto delle norme di comportamento sulle piste in modo da non mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri". Monitoraggio, vigilanza ma anche "promozione, sensibilizzazione ed educazione sulle norme di comportamento da tenere sia sulle piste che al di fuori", prosegue Romeo.

"Poi abbiamo un altro filone che è quello di informazione dei servizi di Protezione civile per attivare la catena di allertamento nel caso in cui il rischio neve o valanghe coinvolga aree abitate o strade. Pertanto ci avvaliamo della rete di monitoraggio meteonivometrico Meteomont, che è la più estesa d'Italia e parte di una rete internazionale, e trasmettiamo le informazioni in tempo reale", spiega.

Non solo. L'ambiente montano innevato, per la sua 'sensibilità', è particolarmente indicato per studi e ricerche: "tutti i dati sono utilizzati da università e centri di ricerca per capire gli effetti dei cambiamenti climatici". Infine, conclude, "diamo informazioni ogni giorno sulle temperature minime percepite per evitare l'esposizione eccessiva alle basse temperature".

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