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Frenata sulla flat tax

13 giugno 2019 | 07.14
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Tria chiede coperture certe, Salvini convoca i suoi ministri e ribadisce: "Siamo pronti. Abbiamo le idee chiare e il progetto è pronto"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Il vertice economico convocato ieri a Palazzo Chigi si è chiuso con una convinzione: sulla flat tax le coperture devono essere certe. A chiederle è stato il ministro dell'Economia Giovanni Tria mentre il vicepremier Matteo Salvini lasciava la riunione prima del termine. Un allontanamento dovuto a impegni in agenda e non a dissidi, ha fatto sapere il leader del Carroccio, che subito dopo ha riunito i suoi ministri a casa per fare il punto sulla situazione, con un focus sull'Ue e la necessità di dare le giuste risposte a Bruxelles, dopo la minaccia di procedura di infrazione.

Sulla flat tax "noi siamo pronti. Noi abbiamo le idee chiare e il progetto è pronto" ha detto Salvini, parlando in Transatlantico alla Camera dopo il question time: "Le coperture? Prima di dirle a voi le dico a chi governa". "Vanno in deficit? "Prima di dirle a voi le dico a chi governa", ha ribadito. Quanto alla fumata nera sulla flat tax, Salvini non ha usato mezzi termini: "Le cose vanno discusse e approfondite, è quello che chiediamo di fare anche noi, finalmente si parla di tasse, di cantieri, di lavoro" ha detto Salvini ai cronisti prima di rientrare nella sua abitazione romana, dove aveva radunato i suoi.

Durante il vertice leghista Salvini avrebbe ribadito di voler fare di tutto per evitare la procedura di infrazione senza però abbassare la testa con i vertici Ue. "Vogliamo il dialogo ma non caleremo le braghe, vogliamo andare avanti", dice a mezza bocca uno dei partecipante all'incontro. L'incontro, durato circa un'ora e mezza, ha visto al tavolo il ministro dell'Interno, Matteo Salvini con il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti e tutti i ministri del Carroccio, dalla titolare della Pa, Giulia Bongiorno, alla ministra delle autonomie, Erika Stefani, il ministro dell'agricoltura, Gian Marco Centinaio, quello della famiglia Lorenzo Fontana, e quello della Pubblica Istruzione Marco Bussetti.

Nelle ore in cui Salvini convocava i suoi, Tria intanto assicurava: "Abbiamo un debito enorme e dobbiamo cercare di abbatterlo" e "tranquillizzare" operatori dei mercati sulla traiettoria discendente dello stock del debito. "Bisogna evitare la procedura Ue" sui conti, ha quindi sottolineato al convegno del 'Messaggero' 'Obbligati a crescere - Strategie per l'Italia', aggiungendo: "I negoziati con la Commissione Ue sono delle trappole per il Paese e per la stessa Commissione Ue". Per Tria in ogni caso non ci sarà "nessuna manovra correttiva effettiva", ma nel negoziato tra il nostro Paese e la Commissione europea "non va cercato lo scontro, va trovato assolutamente un compromesso". "Un dialogo costruttivo è interesse per l'Italia ma anche per l’Europa, perché quello che può far male all'Italia può far male all'Europa", ha aggiunto il titolare di via XX Settembre. Poi, a margine, a una domanda dei cronisti sul vertice a Palazzo Chigi, ha risposto: sono discussioni "riservate che vanno avanti".

Le opposizioni, intanto, sono andate all'attacco all'attacco: "Fumata nera sulla flat tax? Tutte chiacchiere purtroppo, com’era previsto". ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Per la vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia Mara Carfagna la richeista di Tria "è ulteriore conferma degli equilibri dentro il governo: il titolare del Mef e il premier Conte hanno rimesso i loro mandati a Salvini e Di Maio, in attesa di sapere se il governo andrà avanti. Ma la realtà ha già decretato il risultato: l’esecutivo, con i continui baratti tra misure della Lega e misure del M5S, senza alcuna coerenza e visione, è un danno per l’Italia, un pericolo per la nostra ricchezza, i nostri risparmi e le nostre imprese".

L'altro vicepremier, Luigi Di Maio, ha invece smentito lo stop di Tria alla flat tax. "Ho partecipato al vertice di maggioranza e non ho sentito il ministro Tria dire la flat tax non si può fare o non possiamo fare deficit - ha detto Di Maio ai microfoni di 'Radio Anch'io' su Rai Radio1 -. Siamo solo all'inizio di un percorso per mettere in piedi, a dicembre, una legge di bilancio realistica, che non vuole sfondare i parametri o creare tensioni clamorose con la Ue". "Il nostro obiettivo - ha aggiunto - è abbassare le tasse. Quali siano le coperture sarà oggetto della discussione fino a quando non approveremo la legge di bilancio a dicembre. Noi abbiamo bisogno di ridurre il carico fiscale per riuscire a ridurre il debito pubblico e favorire la crescita. Conte e Tria hanno mandato pieno".

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