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Friuli Venezia Giulia: Manageritalia, serve classe dirigente responsabile

14 aprile 2016 | 14.30
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Friuli Venezia Giulia: Manageritalia, serve classe dirigente responsabile

"In Friuli Venezia Giulia c’è bisogno di una classe dirigente responsabile, preparata e tenace, capace di mettere in campo un New Deal per affrontare un mondo complesso che cambia rapidamente e di continuo, con una competizione sempre più forte che non fa sconti a nessuno. Dobbiamo mettere in campo una strategia a 360 gradi per riprendere a crescere davvero e creare sviluppo e occupazione. Bisogna anche affrontare i problemi legati all’immigrazione, a un welfare che non funziona e ai tanti conflitti latenti e in aumento". Questa l’analisi di Sandro Caporale, presidente di Manageritalia Trieste, in vista dell'assemblea elettiva dell'associazione regionale dei manager del terziario che si terrà domani, venerdì 15 aprile, a Trieste.

"Noi manager, troppo pochi in un tessuto economico oggi asfittico e ancora troppo legato alla gestione familiare delle imprese, abbiamo un ruolo e -dice Caporale- dobbiamo mettere in campo il nostro diritto e dovere di contribuire alla ripresa lavorando nelle aziende, ma anche di fare la nostra parte nel definire le linee guida per lo sviluppo economico e sociale".

"In Italia dobbiamo smettere di giocare in difesa raggranellando soldi qua e là, da pensioni e redditi più elevati, quelli che già pagano tanto e tutto in termini di tasse e contributi, senza peraltro poi mettere questi soldi al servizio dello sviluppo, ma a toppare falle. Si devono colpire gli sprechi, l’evasione e la corruzione e con questi soldi ridare fiato a chi produce abbassando le tasse e fare investimenti per creare un ecosistema capace di favorire davvero lo sviluppo".

"Dobbiamo -chiude Caporale- sfruttare di più e meglio alcuni nostri punti di forza a livello geografico, turistico e di tradizione in business ancora attuali, ma solo se capaci di cambiare profondamente. Tanti miei colleghi mi manifestano la voglia di fare davvero qualcosa per smuovere le acque e superare polemiche e ricerca di colpe, per andare oltre a costruire davvero il nostro futuro. Questo, insieme a un continuo miglioramento dei servizi per i manager, sarà l’obiettivo del prossimo consiglio direttivo che eleggeremo venerdì prossimo".

In Friuli Venezia Giulia i dirigenti sono diminuiti dell'2,3% dal 2010 al 2014 e del’1,6% dal 2013 al 2014. Aumentano invece i quadri (+5% nei quattro anni e +0,7% nell’ultimo anno). In entrambi i casi la fanno da padrone le donne che crescono, nonostante il calo generale, del 7,7% tra i dirigenti e del 10,4 tra i quadri. A fronte dei 1.834 dirigenti attivi in regione nel 2014 (ultimo dato disponibile), Udine (690), Trieste (584) e Pordenone (423) sono le province più popolate.

"Una situazione che, con un rapporto dirigenti lavoratori dipendenti ben più basso rispetto alla media nazionale (1%) e pari allo 0,7% in Friuli Venezia Giulia, all’1,1% a Trieste, allo 0,6% a Udine e Pordenone e allo 0,4%% a Gorizia, la dice lunga su come le aziende del territorio -spiega la nota- stiano mancando l’occasione di superare la crisi dandosi più managerialità, oggi indispensabile per competere. Anche perché questo non lo si può fare puntando solo sui quadri che, pur essendo manager a tutti gli effetti, denotano una guida aziendale in mano solo all’imprenditore e ai suoi familiari". L’Assemblea, oltre alla parte ordinaria sull’attività svolta nel 2015, prevede l’elezione del nuovo consiglio direttivo che dovrà guidare l’Associazione nei prossimi quattro anni.

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