Le vendite sui titoli di Stato continuano ad influenzare negativamente i mercati finanziari: nonostante i rialzi dei rendimenti sembrerebbero essersi arrestati, le borse europee hanno tutte chiuso l’ultima seduta della settimana con il segno meno.
In chiusura il Ftse Mib si è fermato a 22.848,58 punti, -0,93% rispetto al dato precedente, mentre lo spread Italia-Germania ha fatto segnare un incremento di 3 punti percentuali a 106 punti base.
Performance positive sul listino delle blue chip sono state registrate da Ferrari e Moncler, salite rispettivamente dell’1,16 e dello 0,31 per cento. Nel comparto industriale, parità per Prysmian (+0,11%) e CNH Industrial (-0,12%).
Stellantis ha terminato con un -0,91% mentre Leonardo ha segnato un -2,44%: secondo i rumor, ieri il Cda avrebbe deliberato il collocamento di almeno il 25% di DRS.
L’indebolimento del Brent, in calo dell’1,2% a 65,2 dollari il barile, ha spinto al ribasso il terzetto formato da Saipem (-3,17%), Eni (-2,05%) e Tenaris (-1,12%). Su quest’ultima hanno pesato anche le prese di beneficio dopo il balzo innescato dai conti 2020 e dall’outlook sull’esercizio corrente.
Meno 0,74% di Atlantia dopo i rumor su un’offerta da 8 miliardi di euro per l’88% di Aspi da parte del consorzio guidato dalla Cdp (che chiede anche garanzie per i danni legati al crollo del Ponte di Genova per 700 milioni).
Nel comparto bancario giornata di vendite su UniCredit (-2,22%) e -0,84% di Intesa Sanpaolo. MPS (-1,95%) ha confermato le indicazioni preliminari sui conti e dichiarato di aver rilevato uno shortfall prospettico di capitale rispetto ai requisiti patrimoniali. (In collaborazione con money.it).