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Borsa: FTSE Mib si allontana dai massimi annuali, crolla Atlantia

23 dicembre 2019 | 18.48
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Il FTSE Mib (23.898,42 punti, -0,44%) chiude in negativo l'ultima seduta prima della pausa natalizia, con le contrattazioni che riprenderanno il prossimo 27 dicembre. Le quotazioni del principale listino italiano si sono allontanate dai massimi annuali, a dispetto delle ultime notizie relative alla guerra commerciale. Nello specifico, nel corso del fine settimana il Presidente Usa, Donald Trump, ha dichiarato che l'accordo di Fase 1 tra Stati Uniti e Cina dovrebbe essere firmato a breve.

Positivi anche i segnali dalla Cina, che dal prossimo anno abbasserà i dazi su 850 categorie di merci oggetto di importazione.

Tornando all'interno dei confini nazionali, è da segnalare la performance di Atlantia (21 euro, -4,85%) in coda al paniere principale. A pesare sui prezzi è la notizia relativa al fatto che Aspi, controllata dalla holding della famiglia Benetton, avrebbe mandato una lettera al Governo Conte, relativa al dossier sulle concessioni autostradali. Nella missiva all’esecutivo viene lasciato intendere come Autostrade per l'Italia sia pronta a ingaggiare uno scontro legale nel caso in cui le norme inserite nel decreto Milleproroghe non dovessero venire cancellate. A gravare sull’andamento del maggiore listino italiano sono anche UnipolSai (2,67 euro, -3,33%) ed Hera (3,966 euro, -1,88%). Debole il comparto bancario, con lo spread tra BTp e Bund a 10 anni in salita a 166,9 punti base (0,86%): la variazione peggiore del settore è quella di Unicredit (13,34 euro, -0,89%), seguita da quella di Banco BPM (2,025 euro, -0,64%) e di UBI Banca (2,933 euro, -0,24%).

Buzzi Unicem (22,41 euro, +1,68%) è invece la migliore blue chip di oggi, seguita da Nexi (11,85 euro, +1,53%). Per la stampa, è probabile una fusione tra la società guidata da Paolo Bertoluzzo e SIA, azienda di pagamenti elettronici controllata da Cassa Depositi e Prestiti.

Al di sopra della parità il petrolio, con il WTI che si attesta a 60,52 dollari al barile (+0,13%). In questo quadro, risultano positive le società del settore, con Saipem che si attesta a 4,296 euro (+0,99%), Tenaris a 10,25 euro (+0,79%) ed Eni a 14,016 euro (+0,30%).

Sul fronte valutario si apprezza l’eurodollaro, a 1,1093.

(in collaborazione con money.it)

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