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Borsa: Ftse Mib sopra la parità, BCE non convince le banche

06 giugno 2019 | 18.16
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(Afp)
(Afp)

Nonostante le rassicurazioni arrivate dalla BCE, oggi il Consiglio direttivo ha ufficializzato che i tassi non saranno toccati per almeno altri 12 mesi e rimarcato, se mai ce ne fosse bisogno, l’ampia disponibilità a sostenere le economie europee, Piazza Affari chiude di poco sopra la parità.

La "colpa" va ricondotta ai nuovi termini delle aste Tltro (Targeted longer-term refinancing operations) che partiranno a settembre, le cui condizioni erano stimate decisamente più generose. "Il Consiglio direttivo - riporta la nota della BCE ha deciso che per ciascuna operazione sarà fissato un tasso di interesse superiore di 10 punti base rispetto al tasso medio applicato alle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema". "Il nuovo round di Tltro sarà offerto ad un tasso leggermente peggiore rispetto all’ultima volta", ha detto Marchel Alexandrovich, economista senior di Jefferies.

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato in aumento dello 0,11% a 20.177,81 punti, la notizia del giorno è stata rappresentata dallo stop di FCA (+0,09%) alle trattative per il matrimonio con Renault. Dopo la decisione di fermare il processo da parte della casa italo-statunitense, il n.1 del Tesoro francese, Bruno Le Maire ha tenuto a precisare che l'esecutivo francese (che è azionista di Renault) "aveva accolto favorevolmente il progetto ed ha lavorato in modo costruttivo con tutte le parti interessate".

Sotto i riflettori i bancari che, dopo una fiammata innescata dalla BCE, hanno terminato sotto la parità. In particolare segnaliamo il -1,11% di UniCredit, il -1,28% di Intesa Sanpaolo, il -1,4% di Ubi e il -1,95% di Banco BPM. Stabile a 272 punti base il differenziale di rendimento Italia-Germania. +2,73% di Nexi dopo la notizia che il titolo dal prossimo 24 giugno sostituirà Banca Generali (-2,14%) all'interno del Ftse Mib.

Petroliferi in lieve territorio positivo (+0,23% per Eni, +0,25% di Saipem, +0,09% Tenaris) nonostante la nuota seduta di debolezza messa a segno dal Brent, in rosso dello 0,3% a 60,46 dollari (-7,1% nelle ultime cinque sedute). (In collaborazione con money.it)

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