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Furti e pestaggi, sgominata baby gang

09 marzo 2019 | 08.20
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

E' stata sgominata dagli agenti del commissariato Lido, diretto da Eugenio Ferraro, una agguerrita baby gang che imperversava principalmente nella zona della fermata metro di Acilia, ma che faceva incursioni anche nella Capitale. Estorsioni, furti, rapine e pestaggi i reati di cui dovranno rispondere, a vario titolo, quattro minorenni, tre dei quali raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Oltre 40 gli episodi che hanno visto protagonista la baby gang, tra rapine, furti e aggressioni. Oltre ai quattro minorenni in carcere, quindici sono i giovani denunciati. Una baby gang spietata, violenta quella fermata dai poliziotti del commissariato Lido dopo mesi di indagini. Tre ragazzi romeni e un egiziano, tra loro anche una ragazza, erano il nucleo di una banda di minorenni che, da settembre, era di fatto l’incubo del quartiere di Acilia e, in particolar modo del personale dell’Atac. L'unica ragazza del gruppo, romena di 17 anni, sembrava in particolare essere il terrore delle vittime: linguaggio scurrile, un dialetto romano accentuato e i modi propri del boss, non si è lasciata intimorire nemmeno dai poliziotti che l’hanno portata in Commissariato per esser poi trasferita nel carcere minorile di Casal del Marmo. A contraddistinguere la banda era la crudeltà usata con le vittime, sproporzionata rispetto a bottini miseri. Un 60enne intervenuto per scongiurare la rapina a una ragazza, ha pagato il proprio coraggio finendo in ospedale con la testa rotta. Vittime della gang bambini, coetanei, adulti, anziani, picchiati con violenza brutale per pochi spicci. A far scattare le indagini proprio una ragazza, aggredita sulla banchina eppure tanto in gamba da riuscire a scattare delle foto con il cellulare ai sei bulli al momento della rapina. Da quelle immagini, e con l’ulteriore supporto dei filmati di video sorveglianza, è stato possibile identificare i primi responsabili.

Ma nella gang non c'erano solo minorenni con precedenti specifici e situazioni familiari difficili alle spalle. Tra i componenti della baby gang che nel quartiere popolare del X municipio stava mettendo le basi per diventare il gruppo criminale egemone, c'erano anche coetanei o maggiorenni incensurati, italiani e di buona famiglia, spesso in trasferta dalla città, come nel caso di un ragazzo che ogni giorno faceva il pendolare da San Lorenzo per mettere a segno i colpi con la banda.

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