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G8 Genova, Procura non ricorre in cassazione, ex no global Vecchi non sarà estradato in Italia

29 marzo 2023 | 10.30
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il legale Tessier: "Immensa gioia dopo una battaglia durata circa 4 anni". Lo scrittore Vuillard lo scrittore da sempre impegnato a difesa dell'ex no global italiano: "E' finita, immenso sollievo". Il Comitato di sostegno: "Una bella vittoria".

(Fotogramma)
(Fotogramma)

La procura generale non ricorre alla Corte di Cassazione. L'ex no global italiano, Vincenzo Vecchi, ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001, non sarà estradato in Italia. Il procuratore aveva tre giorni per presentare il ricorso alla Cassazione dopo il no all'estradizione della Corte di Appello di Lione e il termine scadeva ieri sera. Questa mattina è arrivata l'ufficializzazione. Lo riferisce all'Adnkronos, Maxime Tessier che insieme a Catherine Glon difende Vincenzo Vecchi. "E' un immensa gioia e un grande sollievo. La giustizia si è fatta valere dopo una battaglia di 4 anni", ", sottolinea Tessier.

Lo scorso 24 marzo la Corte di Appello di Lione aveva deciso per il no all'estradizione di Vecchi che era stato arrestato in Francia nell'agosto del 2019 dopo una latitanza di 8 anni. Lo scorso 29 novembre la Corte di Cassazione francese aveva deciso di annullare la decisione sull'estradizione in Italia di Vecchi e di rinviare il caso nuovamente dinnanzi a una Corte di Appello, questa volta a Lione dopo Rennes e Angers.

Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006. Per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano è stato ritenuto in Francia che la pena era stata già scontata e quindi è decaduto uno dei due mandati europei. Vecchi, originario di Bergamo, vive attualmente a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, da quando è stato scarcerato, ossia dal 15 novembre 2019. Prima del suo arresto lavorava da molti anni come imbianchino mentre adesso ha ritrovato un lavoro nella costruzione di alloggi ecologici a Questembert, sempre in Bretagna.

"E' finita. E' un immenso sollievo", commenta all'Adnkronos Eric Vuillard, scrittore francese che nel 2017 ha vinto il prestigioso premio letterario Goncourt per il suo romanzo 'L’ordine del giorno' e che da circa 4 anni si mobilita a difesa di Vincenzo Vecchi. La decisione del Procuratore di non ricorre alla Corte di Cassazione "mette fine a una vicenda durata circa 4 anni. E' un'eccellente notizia", sottolinea Vuillard.

Da questa storia, rileva lo scrittore, "si possono trarre diversi insegnamenti. Innanzitutto le tre Corte di Appello, quella di Rennes, di Angers e di Lione hanno fatto il loro lavoro rendendo delle decisioni nel merito, delle decisioni di diritto che hanno difeso i diritti fondamentali dell'uomo". Poi, osserva, "c'è la questione del Mandato di arresto europeo. Un fenomeno che favorisce la pura efficacia della procedura ma non il diritto. La decisione della Corte di giustizia Ue in questa vicenda di Vecchi non è stata in linea con i diritti che tutelano le libertà fondamentali. La Corte di giustizia Ue, infatti, ha privilegiato la collaborazione tra gli Stati. Quindi - sostiene Vuillard - non una questione di diritto ma una questione politica. In questo modo si cerca di limitare il giudice. E' molto preoccupante per l'Europa in un momento in cui osserviamo che molti paesi diventano sempre meno liberali".

Infine, osserva Vuillard, "si dice che un cittadino solo è libero di potersi difendere ma spesso nel concreto non è possibile. Per Vecchi si sono mobilitate 250 persone, si è dovuto far fronte a delle spese legali importanti. Come fa un individuo solo, anche se ha il diritto di difendersi a farlo?" si chiede lo scrittore francese.

"E' una bella vittoria" quella che è arrivata con la decisione della Procura generale di non ricorrere alla Corte di Cassazione, spiega all'Adnkronos è Jean-Baptiste Ferraglio del Comitato di sostegno di Vecchi. "Siamo emozionati, non riusciamo ancora a realizzare. E' un immenso sollievo", spiega a sua volta Laurence Petit del Comitato sottolineando che lo stesso Vecchi "è molto emozionato". "Ieri sera quando si è appresa la notizia che il Procuratore non avrebbe fatto ricorso ci siamo riuniti per festeggiare. Oggi con l'ufficializzazione c'è grande emozione", spiega ancora Petit. "In questi 3 anni e 8 mesi abbiamo fatto di tutto. E' stata una formidabile avventura ma temevano che potesse finire male per Vincenzo Vecchi", sottolinea ancora.

"C'è molto sollievo", sottolinea Ferraglio. "Questa storia è iniziata perché Vincenzo Vecchi era un amico, perfettamente integrato nel territorio. Era uno di noi. Ci siamo mobilitati tutti e siamo arrivati alla vittoria. Il nome di codice tra di noi era 'Missione Impossibile' perché come nel film sembrava impossibile da portare a termine ma alla fine finisce sempre bene", racconta Ferraglio. Questa vicenda di Vecchi, rileva, "è stata una vicenda politica. E a Lussemburgo, davanti alla Corte di giustizia Europea, lo abbiamo capito. Ci hanno spiegato che avevamo ragione dal punto di vista legale ma che dal punto politico era un'altra storia. La Francia voleva applicare a tutti i costi il Mandato di arresto europeo".

Il rischio, infatti, osserva, "era che il reato di 'devastazione e saccheggio', che risale al periodo fascista, venisse accettato nello spazio giuridico europeo. Un'incriminazione che non richiede che l'imputato abbia commesso gli atti lui stesso, direttamente. È sufficiente che fosse presente sulla scena perché si costituisca una specie di infrazione collettiva. E' una misura che in questo momento fa a gola a molti paesi", osserva. "In Francia per Vecchi si sono mobilitati in tanti. In Italia, a parte i suoi cari, non c'è stato nessuno. Questa cosa deve fare riflettere. In Italia non si riesce a discutere di queste cose", sottolinea Ferraglio. "Sono contentissimo dell'esito di questa vicenda e per Vecchi", conclude.

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