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Empoli, Gabrielli a legale Cucchi: "No a farneticazioni"

19 gennaio 2019 | 13.07
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(Fotogramma)
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Quelle dell'avvocato Fabio Anselmo, legale delle famiglie di vittime di abusi in divisa, sono "affermazioni avventate che alimentano solo posizioni estreme". Così il capo della Polizia Franco Gabrielli in merito alle dichiarazioni all'Adnkronos dell'avvocato Anselmo sulla morte del 32enne tunisino avvenuta a Empoli (Firenze) durante un fermo di polizia. "Io rispetto le vittime e i loro familiari, chiedo che analogo rispetto sia riferito a uomini e donne che lavorano per riaffermare le legalità. Se qualcuno ha sbagliato - conclude Gabrielli - pagherà per un giusto processo e non per le farneticazioni del tribuno di turno".

"Passano gli anni, la memoria e lo sgomento per questi fatti difficili da comprendere si scolorisce e gli esiti purtroppo di questi ultimi tempi sono sempre uguali: il fatto non costituisce reato" ha detto all'Adnkronos il legale Fabio Anselmo, che si è occupato tra gli altri dei casi Cucchi e Aldrovandi, ed ha lanciato una provocazione: "Poi se vogliamo dire che è giusto così, prendiamone atto ma smettiamo anche di stupirci e di indignarci, consideriamo queste morti come danni collaterali che il nostro ordinamento giudiziario dimostra di voler considerare tollerabili o giustificabili". "Le versioni giornalistiche sono sempre le stesse - ha aggiunto Anselmo - sono sempre uguali, persone che fino a quel momento non erano certamente folli, improvvisamente vengono portate via in luoghi chiusi, danno in escandescenze, si autolesionano e muoiono ammanettate e con i piedi legati. Le storie sono sempre quelle, sono gli esiti giudiziari di questi ultimi tempi che stanno cambiando, evidentemente adeguandosi al clima politico attuale". "Si parla di colposo e si finisce alla sezione quarta della Cassazione e il fatto non costituisce reato - ha sottolineato - Magherini è stato compresso al suolo e colpito a calci, i poliziotti non sono medici, è stato detto, e quindi non potevano accorgersi che stava morendo. Bernardino Budroni è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco quando la sua auto era praticamente ferma e ora stiamo assistendo a un altro giudizio. Allora aspettiamo il prossimo". "La differenza la può fare la giustizia e lo Stato se ha voglia di processare se stesso, lo sta facendo per Cucchi non lo ha fatto per Magherini", ha aggiunto. Poi Anselmo ha precisato: "Sicuramente qualche atto di autolesionismo ci può stare ma noi in Italia abbiamo un record. Io non voglio criminalizzare nessuno, però". Il legale ha lanciato anche un invito alla stampa: "Invito voi giornalisti a sovrapporre i resoconti giudiziari di tutte queste vicende, i racconti dei cronisti, le versioni delle fonti ufficiali e quelle dei processi". Infine Anselmo si è rivolto alla famiglia del tunisino morto a Empoli. "Colgo comunque l'occasione per fare le condoglianze alla famiglia del tunisino, che non conosco", ha concluso nell'intervista.

Poi, dopo le dichiarazioni del capo della Polizia, sempre attraverso l'Adnkronos ha replicato di avere "avuto modo di incontrare personalmente il capo della Polizia Gabrielli e di apprezzarne l'equilibrio e l'umanità. Sono rimasto sorpreso dalle sue parole, pronunciate nei miei confronti e che francamente non ritengo di meritare. Da sempre mi occupo di diritti civili e diritti umani e sono stato insignito per ben due volte del premio Borsellino per le mie battaglie di legalità". L'avvocato ha sottolineato che comunque il suo "rispetto per il capo della Polizia rimane del tutto immutato". "Non ho certo la presunzione di volere esser un tribuno ma sono consapevole di essere solo un modesto avvocato di provincia", ha precisato Anselmo spiegando che "l'unica posizione estrema che mi si può addebitare è quella dell'amore per il rispetto del principio che la legge deve essere uguale per tutti e tutti devono essere uguali davanti alla legge".

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