"Grazie a Expo, Milano e il made in Italy sono tornati alla ribalta della scena internazionale. L’esposizione ha avuto un ruolo importante: mettere le imprese in comunicazione. Ma gli effetti positivi sull’economia non devono esaurirsi con la chiusura dei tornelli della vetrina che, per quasi un anno, ha animato il capoluogo meneghino". Così Paolo Galassi, presidente di Api, l’associazione delle piccole e medie imprese manifatturiere e di servizio alla produzione, ha commentato i dati di un breve sondaggio sottoposto alle pmi associate per fotografare il voto degli imprenditori alla manifestazione internazionale che volge al termine.
"Il sostegno -dice- ai prodotti italiani di qualità e al manifatturiero deve continuare. Da parte di tutti. Se, infatti, vogliamo parlare di ripresa, la reputazione delle aziende italiane e il supporto all’industria devono poter godere del sostegno di una politica coerente, con le richieste degli imprenditori che vogliono continuare a sviluppare imprese innovative e globali mantenendo alta l’occupazione e il know how. Caratteristiche tipiche delle pmi".
Alla domanda 'Ritenete che Expo 2015 abbia contribuito positivamente al processo di internazionalizzazione delle pmi italiane?', il 58% delle pmi ritiene che ci siano state ricadute positive, il 20% negative, mentre il 22% attende di vedere concretizzarsi in opportunità gli incontri fatti. Diversi imprenditori quindi temono che Expo rappresenti, per il loro business, una manifestazione fine a se stessa. Le aziende hanno in particolare apprezzato gli incontri con le delegazioni straniere, soprattutto quelli avvenuti nella sede dell’associazione dove l’interazione è stata più diretta e finalizzata a creare opportunità di business.
"Seppur un po’ scettici -spiega- su un concreto ritorno economico di Expo, la manifestazione ha portato più aziende a definire una strategia sempre più glocal. Dal sondaggio oltre il 58% delle aziende vuole sviluppare la propria rete commerciale all’estero".
"Penso che -sottolinea Galassi- questa rinnovata spinta possa essere legata, più che a un vero e proprio incremento di fatturato derivato alla manifestazione, a un atteggiamento di fiducia che però, per essere duraturo, deve essere supportato da politiche favorevoli all’internazionalizzazione e alla crescita delle piccole e medie imprese, soprattutto in campo di ricerca e innovazione".
"Auspichiamo, inoltre, che -avverte- il sito da 'agorà' di incontro di persone sia destinato a essere un luogo dove ricerca e impresa possano plasmare l’industria italiana del futuro".
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