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Gambe muscolose e bicipiti ben definiti, la storia di Dutee Chand esclusa dalle gare femminili perché troppo 'maschio'

08 ottobre 2014 | 11.31
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Ha vinto i 200 metri dei Campionati asiatici giovanili di Taipei nel giugno 2014, ma sottoposta al 'test del sesso' le è stato vietato di gareggiare contro altre donne per via del suo iperandrogenismo. La ginecologa: "Caso molto raro, lei appare bella e femminile"

Gambe muscolose e bicipiti ben definiti, la storia di Dutee Chand esclusa dalle gare femminili perché troppo 'maschio'

Ha vinto i 200 metri dei Campionati asiatici giovanili di Taipei nel giugno 2014, ma è stata sospesa perché i suoi livelli di testosterone sono oltre la norma. Dutee Chand è una ragazza indiana diciottenne dai lunghi capelli neri raccolti in una coda e dal corpo un po' mascolino che soffre di iperandrogenismo, e per questo è stata bandita dalle gare femminili.

Sono stati proprio i suoi bicipiti ben definiti e le gambe tornite, ad insospettire l'Autorità sportiva indiana che l'ha invitata a sottoporsi al 'test del sesso'. "Potrà in futuro gareggiare con le donne se, dopo un trattamento medico, il suo livello androgino sarà tornato entro i limiti", ha spiegato un portavoce della Federazione indiana.

Ma Dutee Chand non ci sta e, come spiega 'The Indian Express' ha già presentato ricorso presso l’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera (IAAF). "Sono sempre stata una ragazza", ha detto l'atleta che non ha alcuna intenzione di assumere farmaci o sottoporsi ad alcuna operazione.

Ma quello di Dutee non è l'unico caso in cui le regole che regolano lo sport agonistico vengono messe in discussione. Nel 2009 toccò all'atleta sudafricana Caster Semenya, campionessa mondiale a Berlino 2009 e vice-campionessa olimpica a Londra 2012 negli 800 metri piani, che (sospettata di ermafroditismo), fu prima sospesa poi riammessa alle gare.

Anche Erika Schinegger, medaglia d’oro in discesa libera ai Mondiali di Portillo del '66, venne squalificata dalle gare nel 1967, anno in cui si scoprì il suo pseudoermafroditismo. Decise di sottomettersi a un’operazione per diventare a tutti gli effetti un uomo e convertì il suo nome in Erik.

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