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Gara di solidarietà per Fondazione Veronesi e i bimbi malati di cancro

13 giugno 2019 | 13.22
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Paolo Veronesi con Marco Zecca, Franca Fagioli e Daniela Ferolla sul palco del Charity Dinner 2019 della Fondazione Umberto Veronesi
Paolo Veronesi con Marco Zecca, Franca Fagioli e Daniela Ferolla sul palco del Charity Dinner 2019 della Fondazione Umberto Veronesi

Dalla 'Milano col cuore in mano' un'iniezione di fondi pari a 50 mila euro per sostenere la ricerca sui tumori dell'età pediatrica, prima causa di morte nei bambini. E' il frutto dell'asta silenziosa andata in scena mercoledì 12 giugno durante l'annuale Charity Dinner della Fondazione Umberto Veronesi, una gara di solidarietà che continua sulla piattaforma CharityStars. All'appuntamento - nelle sale del 'The Mall' in mezzo al grappolo di grattacieli di zona Porta Nuova - hanno partecipato oltre 550 persone tra volti noti del mondo della medicina, della politica, della finanza, dello sport, della musica e dello spettacolo.

A fare gli onori di casa Paolo Veronesi, senologo come papà Umberto e presidente della Fondazione intitolata all'oncologo scomparso nel 2016: "Come ripeteva sempre mio padre - ha ricordato - la scienza è lo strumento più potente di cui l'umanità dispone per migliorare la qualità e la prospettiva di vita delle persone". E "sostenere la ricerca non è solo uno slogan", ha ammonito, bensì la missione di un Terzo settore "in crescita - con 345 mila enti, 860 mila addetti e 6 milioni di volontari - contributore ancora più sostanziale in un Paese come il nostro dove la percentuale del Pil dedicata alla ricerca non supera l'1,3%, lontana dall'obiettivo del 3% fissato dal programma Ue 'Horizon 2020'. Nonostante i pochi fondi a disposizione, la buona notizia è che i nostri scienziati hanno prodotto ottimi risultati".

Ad esempio arrivando a percentuali di guarigione superiori al 70% per i bambini colpiti da leucemia, che un tempo morivano in pochi mesi; o a una sopravvivenza dell'87% a 5 anni dalla diagnosi di un cancro al seno, o ancora ad attese di vita in passato inimmaginabili per neoplasie che non lasciavano scampo. "Traguardi incredibili, frutto di una preziosa collaborazione tra pubblico e privato", ha osservato il direttore del Programma Senologia dell'Istituto europeo di oncologia-Ieo del capoluogo lombardo, evidenziando in particolare "l'eccellenza" della ricerca finanziata da Fondazione ("l'Impact factor è di 7,14, contro una media di 4,3 nel 2016 per i 49 Irccs italiani"), che dal 2013 ha supportato 116 progetti scientifici portati avanti in oltre 160 istituti italiani ed esteri da quasi 1.600 scienziati. Solo quest'anno, grazie a 5xmille e altre donazioni, sono stati sostenuti 198 'cervelli', 5 progetti di ricerca, 3 programmi internazionali e 5 protocolli in oncologia pediatrica.

In questo "momento di grande difficoltà per il nostro Paese e per l'Europa, non ci sono alternative razionali al sostegno alla ricerca - ha avvertito Veronesi - Un sostegno che deve essere efficace, consistente e trasparente. Lo sostengo da medico che trascorre la gran parte della vita lavorando accanto ai malati", toccando ogni giorno con mano gli effetti concreti del progresso scientifico sulla vita dei pazienti. L'oncologo ha condiviso con gli ospiti della serata di gala un aneddoto personale: la storia di "4 sorelle, giovanissime, operate di cancro al seno. Una di loro ha poi sviluppato gravi metastasi, con le ossa quasi completamente sostituite dal tumore. Pensavo non ce l'avesse fatta e invece un giorno l'ho vista arrivare: un nuovo farmaco" intelligente, una terapia 'al bersaglio' uscita in quegli anni, "l'aveva salvata".

Sul palco con il numero uno della Fondazione Umberto Veronesi anche l'ex presidente e quello attuale di Aieop, Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica : Franca Fagioli, direttore della Struttura complessa di Oncoematologia pediatrica e Centro trapianti dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, e Marco Zecca, direttore dell'Unità operativa complessa di Oncoematologia pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia. Entrambi hanno ribadito l'importanza dei protocolli di diagnosi e cura, "strumenti chiave per garantire ai bimbi e agli adolescenti malati di cancro un'assistenza omogenea" in tutta Italia, anche rispetto all'Europa.

Il volto di Rai1 Daniela Ferolla ha condotto la serata, aperta da un'installazione di luci e movimento affidata al corpo di ballo della MoveOn Academy di Milano e successivamente animata da una performance musicale di Nick The Nightfly, voce di Radio Monte Carlo e direttore artistico del Blue Note di Milano, e da un dj set a cura degli Apple Jacks. Enrico e Roberto Cerea del ristorante 3 stelle Michelin 'Da Vittorio' di Brusaporto (Bergamo) hanno firmato il menu di un Charity Dinner affollato di ragazzi: "Crediamo che grazie a questa serata sia possibile avvicinare i giovani al mondo della scienza e della cultura della prevenzione", ha dichiarato per tutti Valentina Cavagna, portavoce del Comitato Giovani della Fondazione Umberto Veronesi.

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