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Rai: Gasparri ai vertici, se volete discutere su compensi artisti siate credibili

28 febbraio 2017 | 14.09
LETTURA: 4 minuti

Maurizio Gasparri (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Maurizio Gasparri (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"La Rai, da un lato, invoca il mercato per i compensi di grandi artisti e conduttori ma, dall'altro, depreca il populismo. Ragionare insieme si può, ma la Rai deve essere credibile". E tale non è "se dà stura alle menzogne di Oscar Giannino che domenica a L'Arena su Rai1 ha dato informazioni false sui vitalizi". Il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri parla così a proposito della questione dei compensi Rai, raccontando all'Adnkronos di aver inviato proprio ieri una lettera a Dg, presidente e Cda di Viale Mazzini.

"Perché il legislatore dovrebbe fare una legge che riconosce un valore di mercato più alto alle prestazioni di chi non dà garanzia di adeguata professionalità? - chiede Gasparri - Oscar Giannino sul servizio pubblico ha detto che, con la riforma del 2012, il parlamentare dopo una legislatura ha diritto ad una pensione di quasi 3000 euro lordi al mese; dopo due legislature quasi 5000 euro lordi al mese; dopo 15 anni a oltre 15mila lordi al mese; dopo 20 o 30 anni ha diritto ad un massimo di 23mila euro lordi mensili. E' falso, ma Oscar Giannino lo ha sostenuto sulla rete del servizio pubblico senza che nessuno lo contraddicesse!".

"Il tetto massimo che Giannino ha indicato in 23 mila euro - chiarisce Gasparri - è invece pari a 6000 euro netti al mese. Per un mandato di 5 anni l'assegno mensile è di 1000 euro lordi; per 10 anni e quindi 2 mandati è pari a poco più di 2000 euro lordi e per 15 anni di mandato è pari a 3.500 euro lordi. Numeri ben lontani da quelli indicati da Giannino su Rai1. Non è che uno può andare in tv e dire quello che vuole anche quando è una bugia! Per questo dico ho scritto una lettera ai vertici e a tutto il Cda: non mi potete venire a dire 'evitiamo un tetto demagogico' se poi date stura alle menzogne!".

"Se vogliamo aprire una discussione - scandisce Gasparri - allora parliamo di tutto partendo dall'inizio. Primo, c'è una legge che dà tutti i poteri al Dg e che va cancellata perché, stando a numerose sentenze della Corte, è incostituzionale: l'editore di riferimento del servizio pubblico è il Parlamento che deve avere un ruolo preponderante rispetto al governo. Secondo, va garantito il pluralismo che oggi non c'è. Vige, infatti, un pensiero unico 'Pd-Renzi'. Terzo - prosegue il vice presidente del Senato - no alle bugie senza filtri critici. Se parliamo di tutto questo, allora ha senso parlare anche dei compensi agli artisti. Mica si può parlare del cappello, se uno non ha pantaloni e camicia!".

"Domenica su Rai1, tra le 14.00 e le 15.30. Oscar Giannino, già protagonista di candidature politiche stroncate dalle falsità del curriculum che egli stesso aveva diffuso, ha affermato, in riferimento alla vexata quaestio dei vitalizi, quanto vi riporto in questa trascrizione", scrive Gasparri nella lettera riportando punto per punto le cifre indicate da Giannino e smentendole con una nota che gli è stata "fornita dagli uffici competenti del Senato".

"La gravità delle affermazioni ascoltate in Rai è sottoposta al vostro esame. Non chiedo nulla di specifico, valutate voi, ma ne parlerò in aula e in tutte le sedi in cui mi capiterà di parlare di Rai e di vitalizi", conclude infine Gasparri nella missiva ai vertici.

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