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Calcio: Gattuso, al Milan manca una linea e Inzaghi mossa affrettata

30 marzo 2015 | 12.16
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L'ex centrocampista rossonero critica le scelte del club di Berlusconi: "Si possono fare stagioni negative, ma c'è tanta improvvisazione. Parlano di un progetto di giovani, poi vengono venduti e si prendono i parametri zero". E sul tecnico: "Non basta essere stati grandi calciatori, l'esperienza non si compra al supermercato"

Rino Gattuso con la maglia n.8 del Milan. (Foto Infophoto)  - INFOPHOTO
Rino Gattuso con la maglia n.8 del Milan. (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Nel Milan di oggi "c'è tanta improvvisazione" e la scelta di affidare la panchina a Pippo Inzaghi è stata "una mossa affrettata". Rino Gattuso non usa giri di parole per analizzare la crisi del club rossonero. "La mia idea è che dopo oltre 25 anni ci può stare un momento negativo. La famiglia Berlusconi ha vinto tanto, ma oggi rimango perplesso perché non vedo una linea. Si possono fare stagioni negative ma c'è tanta improvvisazione", dice l'ex centrocampista rossonero a 'Radio Anch'io Lo Sport' su Radio Uno. "Sento parlare di un progetto di giovani, poi vengono venduti e si prendono i parametri zero -fa notare Gattuso-. L'importante è essere onesti con i tifosi. Il Milan è stato per tanti anni al vertice e ora c'è un periodo di flessione: ci può stare, ma l'importante è avere una linea ben precisa".

Poi, sulla scelta di Inzaghi: "Quando si è giovani se non ci si sbatte i denti si fa fatica a capire. Se ti propongono il Milan non puoi dire di no, ma secondo me è stata una mossa affrettata da entrambe le parti. Come la mia a Palermo", dice facendo riferimento alla sua poco fortunata avventura sulla panchina della formazione rosanero. "Siamo stati dei grandissimi giocatori e abbiamo vinto tanto, ma fare l'allenatore è un altro mestiere ed è complicato, bisogna fare esperienza e questa non si compra al supermercato. Bisogna lavorare e aggiornarsi, andare in giro e stare sul campo", sottolinea Gattuso.

"Per quanto mi riguarda -continua- l'esperienza all'estero sicuramente mi ha reso più maturo. Ho la presunzione di dire che conosco di più il calcio da allenatore anche se ancora devo imparare molto. Ho scelto un percorso diverso, anche su piazze in po' 'borderline', ma con la voglia e la consapevolezza di voler fare questo lavoro nel modo migliore possibile e di imparare. La prossima panchina in Italia o all'estero? Non lo so -risponde- devo scegliere bene. Vengo da due anni e mezzo travagliati e spero di trovare un progetto. Io non lavoro per denaro ma per passione, spero solo di trovare una società che mi faccia lavorare tranquillamente con un progetto".

Gattuso si sofferma poi sull'ottima stagione della Juventus, ormai lanciatissima verso il quarto scudetto di fila e ancora in corsa anche in Champions League. Dal suo punto di vista la squadra ha trovato nuove motivazioni dopo il traumatico addio di Conte: "Allegri è una persona molto pacata, non si piange mai addosso, è cresciuto molto e quest'anno sta facendo un grandissimo lavoro. I giocatori della Juve da quando è andato via Conte hanno messo tutti un po' di voglia e cattiveria in più". Poi, sulle ambizioni in Europa dei bianconeri, l'ex centrocampista del Milan dice: "Per vincere la Champions serve anche un pizzico di fortuna e io ne so qualcosa. Spero che la Juve non sottovaluti il Monaco, ma ha sicuramente la possibilità di andare in semifinale. Poi co un po' di fortuna...".

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