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Gaza a lutto, parla una cooperante italiana: "Israele sperimenta la punizione collettiva"

09 luglio 2014 | 18.12
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Meri Calvelli (Centro Italiano di Scambi Culturali di Gaza): "Questo è il luogo in cui viene sperimentata la punizione collettiva. Qualsiasi cosa accada tutti pagano tutto"

Gaza a lutto, parla una cooperante italiana:

Mo: attacco a Gaza, la testimonianza di una cooperante italiana

"Ecco un altro botto". Meri Calvelli, cooperante italiana che ben conosce la terra palestinese, è anche oggi a Gaza, dove "è tutto chiuso". "Ci sono stati solo i funerali delle vittime", dice in un'intervista telefonica ad Aki - Adnkronos International, descrivendo una situazione "paralizzata" mentre continuano le operazioni israeliane. Nella Striscia, racconta, "cercano di continuare a funzionare gli ospedali, perché i feriti continuano ad arrivare", ma a Gaza -come dicono i palestinesi- "le medicine mancano sempre, da anni a causa dell'embargo".

Molte zone della Striscia continuano a essere colpite con "missili e bombardamenti, anche se di intensità minore rispetto alla notte appena trascorsa, quando ci sono stati 165 attacchi aerei", racconta la Calvelli, denunciando come ieri sia stato colpito anche lo European Hospital di Khan Yunis, "che ha perso la terapia intensiva" e che "non era esattamente un obiettivo sensibile militare".

"La notte scorsa si è scatenata tutta la forza dell'attacco militare - afferma con l''esperienza' di chi conosce Gaza da più di dieci anni - Gli attacchi stanno continuando anche in questo momento, tirano i carri armati e la Marina israeliana, colpiscono la Striscia di Gaza in lungo e in largo".

"Durante la notte le operazioni non sono state così tanto mirate", prosegue, riferendo di almeno "30 abitazioni di civili" colpite e distrutte negli attacchi israeliani nell'ambito della 'Operazione confine protettivo'. "Poi a un certo punto hanno iniziato a tirare più per disturbare che per colpire, hanno colpito anche intorno al porto, dove non ci sono obiettivi militari", racconta la Calvelli, cooperante del Centro Italiano di Scambi Culturali di Gaza.

"Oltre alla distruzione ci sono le vittime, che sono civili, come sempre accade in queste situazioni", denuncia, spiegando come "purtroppo i palestinesi si aspettassero questo attacco visto che campi aperti di Gaza erano stati immediatamente bombardati dopo il rapimento" dei tre giovani israeliani in Cisgiordania, poi uccisi. "Ora è una situazione di braccio di ferro. Hamas, che non ha rivendicato, non ha intenzione di mollare finché - ricorda - non verranno accettate le sue condizioni", il ritorno alla tregua del 2012, il rilascio dei prigionieri scarcerati in base ad accordi precedenti con Israele e nuovamente arrestati e l'apertura dei confini.

E la popolazione di Gaza "non è rassegnata, è troppo abituata a vivere con la guerra. Gaza è il luogo in cui viene sperimentata la punizione collettiva. Qualsiasi cosa accada tutti pagano tutto".

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