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Gaza, appello di Save the Children: "Disperato bisogno di una pausa umanitaria"

22 luglio 2014 | 18.30
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Dave e Paulette Hassell all'Adnkronos: "Dall'inizio dell'offensiva israeliana 121 bambini sono stati uccisi e più di 1.100 feriti"

(foto Jozef Nateel / Save the Children)
(foto Jozef Nateel / Save the Children)

"Più di 1.100 bambini sono stati feriti e 121 sono stati uccisi" dall'inizio dell'offensiva israeliana a Gaza. Si contano attualmente 100mila sfollati, ''la metà dei quali sono bambini e la situazione è molto grave. Più della metà della popolazione di Gaza non ha acqua potabile, a causa della rottura delle reti fognarie c'è un elevato rischio per la salute". Sono Dave e Paulette Hassell, co-direttori di Save the Children nei territori occupati palestinesi, a testimoniare all'Adnkronos il ''disperato bisogno di una pausa umanitaria" che consenta l'attività degli operatori delle organizzazioni presenti nell'area.

''L'elettricità è disponibile per meno di tre ore al giorno. Senza elettricità le pompe dell'acqua non funzionano e questo contribuisce alla carenza d'acqua. I bambini risentono dei continui bombardamenti, hanno incubi e non dormono. C'è un urgente bisogno di medicine, i bambini necessitano di supporto psicologico e di attività che li aiutino a recuperare un livello minimo di normalità. Anche le scorte di cibo - proseguono Dave e Paulette Hassell - si stanno esaurendo, ma abbiamo fiducia che sia presto permesso l'arrivo di altre forniture. Ciò di cui c'è un disperato bisogno è una pausa umanitaria, un periodo durante il giorno nel quale gli operatori umanitari possano lavorare in sicurezza per aiutare gli sfollati e le famiglie colpite''.

Lo staff di Save the Children a Gaza "sta facendo un lavoro eccezionale, ma è anche condizionato dalle ostilità: non c'è modo di sapere dove si verificherà il prossimo raid aereo o il prossimo bombardamento. Al momento non ci sono posti realmente sicuri a Gaza. Scuole e ospedali hanno riportato danni in conseguenza delle esplosioni".

Save the Children esorta "tutte le parti in causa a dimostrare la propria responsabilità secondo la legge umanitaria internazionale. Chiediamo l'aiuto della comunità internazionale affinché sia fatto ogni sforzo per arrivare a un immediato cessate il fuoco e perché sia permesso l'aiuto umanitario".

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