Dopo sei settimane di udienze e 32 ore di camera di consiglio, i giurati del tribunale londinese di Soutwark hanno stabilito la colpevolezza di Max Clifford, il 'pr delle star', accusato di aggressione sessuale ai danni di giovani donne e ragazze, in alcuni casi minorenni. Secondo la tesi dell'accusa, Clifford aveva adibito a proprio "feudo sessuale" l'elegante ufficio di New Bond Street e usava il potere e l'influenza accumulati in oltre 50 anni di carriera nel mondo dello spettacolo come strumento di pressione per manipolare ragazzine semi adolescenti e costringerle ad avere rapporti sessuali con lui.
Come riportano i media britannici che danno ampio risalto al caso, il 71enne Clifford è stato riconosciuto colpevole di otto campi di imputazione per reati sessuali avvenuti tra il 1977 e il 1985 e assolto per altri due reati dello stesso tipo. Su un altro capo di imputazione la giuria non è riuscita ad emettere un verdetto. A Clifford, in attesa della sentenza con la quale venerdì verrà stabilita la pena, è stata concessa la libertà su cauzione.
Clifford è uno dei personaggi più noti della vita pubblica in Gran Bretagna. Come professionista della pubbliche relazioni ha avuto tra i suoi clienti star del calibro dei Beatles (nel loro primo tour negli Usa), Mohammed Ali, Frank Sinatra, Marlon Brando. Quella di Clifford è la prima condanna scaturita dall'Operazione Yewtree, l'inchiesta lanciata da Scotland Yard dopo l'esplosione nel 2012 dello scandalo legato a Jimmy Savile, l'ex dj e presentatore della Bbc, accusato di decine di casi di abusi sessuali su minori.