Se il prossimo 18 settembre gli scozzesi voteranno in maggioranza sì all'indipendenza dal Regno Unito, la Scozia si troverà davanti molte questioni da risolvere: valuta, Unione Europea, tasse ma non solo. Ci sarà infatti un altro problema di carattere tecnologico: se infatti al momento la Scozia può usare il dominio '.uk', in uno scenario indipendente il Paese dovrà dotarsi di un suo proprio 'dominio di primo livello nazionale' (ccTLD). La questione diventa però complicata, ha spiegato Stuart Fuller, direttore di NetNames, una società di protezione dei brand online, spiegando che "ventidue delle ventisei possibili combinazioni che iniziano con il '.s' sono già impegnate, rimangono solo .sf, .sp, .sq, .sw. E il dominio .sc appartiene già alle Seychelles".
La Scozia però ha in programma di lanciare il prossimo 23 settembre un dominio generico alternativo, il '.scot', cui lavora già da tempo. "La data del lancio del nuovo dominio, che dovrebbe essere disponibile pochi giorni dopo il referendum, non è casuale", ha proseguito Fuller.
Gavin McCutcheon, direttore del Dot Scot ha detto che il dominio generico .scot è in preparazione dal 1996 ed è riconosciuto dall'Icann (Internet corporation for assigned names and numbers). Non è necessario che i Paesi usino il codice nazionale assegnato, ad esempio la Gran Bretagna usa .co.uk invece che .gb.