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Gemelli a Casa: maggiore aderenza alla terapia con il nuovo servizio di assistenza domiciliare

02 marzo 2020 | 16.56
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(Fotogramma)
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Sono più di 23 milioni i malati cronici in Italia, un numero pari a circa il 40 per cento della popolazione. Ma solo il 50 per cento di questi pazienti assume i farmaci in modo corretto: spesso infatti le indicazioni del medico sono seguite con discontinuità o le cure abbandonate dopo un breve periodo. Il problema si accentua negli anziani, toccando percentuali superiori al 70 per cento. Con pesanti conseguenze che diventano particolarmente importanti in Italia, primo Paese in Europa per indice di vecchiaia. Secondo i dati del Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia (Ciat), che riunisce società scientifiche, professionali e dei pazienti, i possibili risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale, legati a una migliore aderenza alla terapia, ammontano infatti a 11,4 miliardi di euro ogni anno.

Ecco perché è spesso fondamentale per questo tipo di pazienti predisporre modelli evoluti e dare la possibilità di seguire percorsi di cura in un luogo accogliente, familiare e sicuro come la propria abitazione. “Gemelli a Casa”, il nuovo servizio di assistenza domiciliare in regime privato, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e la Cooperativa sociale e di lavoro OSA – Operatori Sanitari Associati, mette a disposizione un modello di presa in carico globale capace di valutare attentamente le singole esigenze di ogni paziente e di fornire un Piano di assistenza individualizzato (Pai) con servizi di elevato standard qualitativo e con la supervisione medico-scientifica del Policlinico universitario.

In Italia assume regolarmente le terapie solo il 57,5 per cento degli ipertesi, il 63,4 dei diabetici, il 52,1 di chi è ammalato di osteoporosi, fino arrivare al record, negativo, del 13,4 per cento nel caso delle sindromi ostruttive delle vie respiratore, come la terribile Broncopnuemopatia cronica ostruttiva-BPCO. Un quadro davvero preoccupante, che si incrocia a quello dell’invecchiamento della popolazione, visto che, come riporta ancora il CIAT, il 50% degli anziani nel nostro Paese, pari 6,8 milioni di over 65, soffre di almeno una malattia cronica. Nel caso di questa popolazione, le punte di mancata aderenza possono raggiungere quota 70 per cento, anche perché 11 su 100, pari a 1,5 milioni di persone, devono assumere ogni giorno 10 o più farmaci.

“Eseguire la terapia così come viene prescritta risulta fondamentale per ottenere l’effetto desiderato e atteso, e risulta ancor più importante nel paziente anziano con patologia cronica, in cui l’obiettivo è mantenere una condizione di stabilità, prevenendo la riacutizzazione o il peggioramento, spiega Christian Barillaro, Geriatra del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Per il paziente anziano ovviamente questo risulta enormemente più complicato, coesistendo spesso condizioni come deterioramento cognitivo, disabilità motoria, deficit di deglutizione, isolamento sociale, umore depresso, condizioni che influenzano in modo significativo la capacità di aderire al piano terapeutico stabilito e a non incorrere in eventuali errori.”

Da non sottovalutare inoltre la polifarmacoterapia e la necessità di eseguire più somministrazioni al giorno dello stesso farmaco, condizioni che aumentano ulteriormente il rischio di errore e confondimento, oltre ad aumentare la possibilità di incorrere nei numerosi eventi avversi che derivano dall'interazione farmacologica.

“L'esperienza di questa prima fase del progetto Gemelli a Casa – dichiara Manuel Soldato, Coordinatore Medico Centrale Operativa GAC - ha mostrato che, nei pazienti che si rivolgono al nostro servizio, la presenza di operatori sanitari a domicilio, oltre a fornire alla famiglia un supporto oggettivo e a dare sicurezza, permette di verificare in maniera puntuale la corretta assunzione delle terapie e a individuare precocemente eventuali eventi avversi. Dopo la fase della valutazione e del progetto di presa in carico, l’aderenza alle terapie diventa il filo rosso per tutta l’équipe assistenziale. Cominciamo a verificare i primi dati per i quali una perfetta aderenza alle terapie migliora la qualità di vita del paziente e dei familiari, riduce gli sprechi e la proliferazione diagnostica, dà un piccolo-grande contributo in termini di appropriatezza delle prestazioni e contribuisce ad un corretto utilizzo anche delle strutture e servizi pubblici”.

A gennaio 2020, il 54 per cento delle persone che si sono rivolte a Gemelli a Casa usufruisce di progetti di presa in carico complessa: i pazienti sono seguiti da almeno due, ma in molti casi anche tre o quattro operatori con professionalità diverse e seguono una terapia con almeno quattro farmaci (in alcuni casi anche più di sei farmaci al giorno). “I nostri sistemi informativi - conclude Soldato - sono integrati in una piattaforma digitale che consente all’équipe un monitoraggio completo e costante di cui la parte farmaceutica è una delle aree di interesse critico, ma non la sola. Una presa in carico globale supportata da sistemi di valutazione validati e riconosciuti a livello internazionale, una perfetta aderenza alle terapie sempre monitorata dall’équipe, una piattaforma digitale che consente, sia agli operatori che al paziente e ai suoi familiari, di vivere un’esperienza di vera alleanza e comunione”.

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