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Generali, Lannutti: "Consob non si è mossa, vogliamo vederci chiaro"

01 aprile 2022 | 17.56
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Il senatore del Gruppo Misto, ex esponente 5 Stelle, firmatario di una interrogazione al Ministero dell'Economia

(Fotogramma)
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Sul caso Generali "la Consob non si è mossa, mentre aveva e ha ancora il dovere di verificare più a fondo alcune anomalie che ho riscontrato nella mia interrogazione". A dirlo, all'Adnkronos, è il senatore del Gruppo Misto Elio Lannutti, ex esponente 5 Stelle, firmatario di una interrogazione al Ministero dell'Economia nella quale si denuncia una "totale inazione da parte della Consob" rispetto ad alcune mosse intraprese da Assicurazioni Generali Spa. "Vogliamo vederci chiaro", insiste Lannutti. "Ieri a fine seduta ho ricordato una celebre frase di Ernesto Rossi sugli assetti del capitalismo italiano, tratta dal volume 'Settimo: non rubare'. Ho detto che il capitalismo di relazione oggi sembra avere una sola finalità, quella di socializzare le perdite e capitalizzare gli utili. E mi sembra che questo si attagli perfettamente al caso Generali", aggiunge il parlamentare ex grillino.

In particolare, nella sua interrogazione Lannutti scrive che la lista di candidati stilata dal Cda di Generali in vista dell'assemblea dei soci in programma il prossimo 29 aprile sarebbe stata "istruita", come "risulta anche da commenti pubblicati dalla stampa", anche "sentendo il socio di maggioranza relativa Mediobanca", "tanto è vero - si legge nel testo dell'interrogazione - che il suo amministratore delegato, dottor Alberto Nagel, avrebbe dichiarato, secondo quanto consta all'interrogante, di conoscere in anticipo che un rappresentante del socio sarebbe stato eletto": "e, in effetti, il dottor Rebecchini, dirigente di Mediobanca, risulta al terzo posto nella citata lista del consiglio", evidenzia il senatore, al quale inoltre risulta che "in vista dell'appuntamento assembleare, sin dall'autunno scorso, il socio Mediobanca abbia preso a prestito oltre il 4 per cento del capitale per rafforzare i propri voti a sostegno della lista del consiglio, quando ancora quest'ultima era ben lungi dall'essere stata presentata". "Peraltro, tale operazione di prestito sarebbe avvenuta in violazione delle regole, al di fuori di qualsiasi controllo della Consob", viene rimarcato.

"Risulta, ancora, che proprio in funzione del prossimo appuntamento assembleare la compagnia, senza rendere nota tale circostanza al mercato, abbia incrementato o comunque rafforzato le relazioni in essere con alcuni fondi azionisti affidando loro mandati del valore di decine di milioni di euro. Tra tali fondi, peraltro, vi sarebbero Amundi e Blackrock", denuncia ancora l'ex M5S nell'interrogazione rivolta al Mef.

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