Generali punta a raggiungere entro il 2020 un risultato netto di 300 milioni di euro l'anno per la divisione dell'asset management, incrementando di 150 milioni l’utile netto di gruppo. E' quanto indica il gruppo assicurativo nella sua nuova strategia per rilanciare la divisione dell'asset management. L'obiettivo del gruppo è accrescere le competenze di investimento della divisione e arricchire l'offerta di prodotti, raggiungendo i 500 miliardi di asset gestiti entro il 2020.
Primo passo della nuova strategia sarà lo sviluppo di una piattaforma sui real asset e di gestione attiva "per conseguire rendimenti e profitti maggiori". La creazione della nuova piattaforma sarà ottenuta sia capitalizzando le competenze esistenti del gruppo, sia acquisendo nuove capacità da gestori di portafoglio "con eccellenti track record", da esperti nei real asset quali debito infrastrutturale, direct lending o altri segmenti di private capital. Fra gli obiettivi del gruppo c'è un miglioramento nell’efficienza del business dell’asset management, riducendo di 16 punti percentuali il rapporto costi/ricavi fino a 55% entro il 2020.
Tim Ryan, group chief investment officer e ceo di Asset & Wealth Management, ha spiegato che "grazie ai nostri attivi di circa 450 miliardi in Europa, abbiamo un’opportunità unica per incrementare gli asset gestiti internamente e ottimizzare le nostre strutture operative anche razionalizzando i costi. Costruiremo un’innovativa piattaforma multi-boutique che integra nuove competenze di investimento altamente specializzate a quelle già esistenti, traendo beneficio da una struttura fortemente centralizzata".
Il gruppo assicurativo ha anche annunciato i conti del primo trimestre, che si è chiuso con un utile netto di 535 milioni di euro, in flessione del 9% su base annua. Il risultato operativo del gruppo assicurativo sui attesta a 1.212 milioni, in aumento del 4,2%.
La flessione dell'utile netto è dovuta alla contrazione del risultato non operativo caratterizzato da minori profitti di realizzo per circa 100 milioni, a svalutazioni per circa 42 milioni riferite ad Alitalia e a un maggior impatto della fiscalità, che passa dal 28,5% al 30,7%. I premi complessivi del gruppo ammontano a 19.235 milioni (-2,5%). Il segmento Vita segna una flessione del 4,6%, mentre il Danni un incremento dell’1,9%. Il patrimonio netto di gruppo si attesta a 24,3 miliardi, in calo dello 0,9%. Il Regulatory Solvency Ratio è al 178%, dal 177% di fine 2016, mentre l'Economic Solvency Ratio sale dal 194% al 195%.
