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Generali: verso assemblea record, Caltagirone incassa sostegno Benetton/Adnkronos

27 aprile 2022 | 18.00
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Si annunciano numeri da record per l'assemblea di Generali di dopodomani. All'appuntamento, cruciale per rinnovare il consiglio di amministrazione e decidere chi guiderà la compagnia per i prossimi tre anni, la partecipazione potrebbe essere vicina al 70% del capitale. Gli azionisti del gruppo si stanno mobilitando per prendere parte all'assemblea, che si terrà attraverso il rappresentante designato. Entro domani alle 12 potranno esprimere le deleghe di voto, che dovranno essere consegnate al notaio per l'assise che si terrà venerdì mattina alle 9. L'effettiva partecipazione del capitale sarà nota solo al momento dell'apertura dei lavori dell'assemblea, ma se la quota del 70% fosse confermata, si tratterebbe di un record per la compagnia.

In ogni caso la quota del capitale che parteciperà al voto è attesa a livelli molto alti, vista la posta in gioco. Secondo alcuni osservatori, più elevata sarà la partecipazione in assemblea e più la lista del consiglio uscente, che candida Andrea Sironi come presidente e Philippe Donnet come group ceo, avrà possibilità di vincere. Ma con l'avvicinarsi della scadenza il fronte a sostegno della lista del gruppo Caltagirone, che propone Claudio Costamagna e Luciano Cirinà come presidente e ad, si va ingrossando.

Caltagirone, che gode del sostegno di Leonardo Del Vecchio e della Fondazione Crt, incasserà il voto dei Benetton, forti del 3,96%, dopo che il cda di Edizione ha votato all'unanimità per il sostegno alla lista dell'imprenditore romano. Anche la Cassa Forense (1%), secondo indiscrezioni, dovrebbe votare per il ticket Costamagna-Cirinà, come anche diverse famiglie imprenditoriali del Nord Est e alcune fondazioni. Tanto che il fronte degli sfidanti potrebbe arrivare vicino al 30% del capitale della compagnia assicurativa.

Dall'altra parte la lista del cda, con il sostegno di Mediobanca (17,2%) e De Agostini (1,4%), avrà il sostegno di gran parte degli investitori istituzionali, dopo che i proxy advisor si sono espressi a suo favore. Diversi fondi hanno già espresso il loro supporto, come il fondo norvegese Norges Bank Investment Management, il fondo pensione California Public Employees Retirement System, Sba Florida, Union Investment, la tedesca Deka Investment e, in Italia, le triestine Fondazioni Casali.

Mentre altri grandi investitori esteri terranno le carte coperte fino al momento del voto. L'attesa è che almeno metà del 30% del capitale di Generali in mano al mercato si presenti in assemblea. Ma non è detto che tutti votino compatti la lista del board uscente: molti potrebbero optare per la lista di Sgr e fondi sotto l'egida di Assogestioni e altri per Caltagirone, anche se nessun si è ancora espresso in questo senso.

Come non sono da escludere le astensioni, anche da parte di azionisti ed enti con quote non indifferenti. Intanto è scaduto il termine per la raccolta deleghe dei piccoli azionisti, che rappresentano il 22% del capitale, anche se l'attesa è che la quota dei risparmiatori in assemblea sia piuttosto contenuta.

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